di Giovanni Petta
CASACALENDA-ISERNIA. Sì, è questo è il mio desiderio. Spero che il Molise si estingua è che diventi tutt’uno con Abruzzo e Marche così che si possa crescere e modificare il proprio DNA. Ho atteso qualche giorno e ho lasciato che fosse Rossano Turzo a commentare quanto accaduto a una signora isernina, professionista affermata e donna di cultura, curiosa e interessata al mondo, alla società, all’arte.
La dottoressa Maria Teresa Di Lello si è recata, qualche giorno fa, a Casacalenda, in auto, per assistere agli eventi programmati per quel giorno da Molise Cinema. Alla fine della serata, verso mezzanotte, si è rimessa in auto per tornare a casa, rischiando la vita perché qualcuno le aveva lesionato con un punteruolo tre delle quattro ruote della sua auto. Ho atteso qualche giorno e ho lasciato a Turzo la sintesi satirica di quanto accaduto, nella speranza che i nostri rappresentanti esprimessero un pensiero sull’ evento drammatico.
Al di là delle telefonate private, che spero ci siano state, mi sarei aspettato qualche parola di vicinanza delle autorità. Lo sa il sindaco di Casacalenda – mi dicono che sia una donna… meglio mi sento – che una donna è stata vittima di un tentativo di omicidio colposo nel suo territorio? Non è il caso di condannare? Lo sanno gli organizzatore di Molise Cinema che una professionista di Isernia ha rischiato la vita per partecipare alle loro iniziative? Non è il caso di condannare con un comunicato quanto accaduto? Si rende conto il sindaco di Isernia che una sua concittadina è stata vittima di un attentato mentre faceva 200 km da sola per assistere a un evento culturale? Non dovrebbe questa cosa impressionare anche l’assessore regionale alla cultura e lo stesso Presidente della Regione? Ma dove viviamo? Tra i trogloditi?
Nessuna parola di vicinanza alla signora e nessuna parola di condanna per quanto accaduto. Ma è civiltà questa? E non avrebbero dovuto proprio le autorità denunciare alla Procura quanto accaduto? Non avrebbero dovuto farlo i sindaci di Isernia e Casacalenda, il presidente e l’assessore regionale, Molise Cinema? Invece sarà la signora a sottoporsi alla verbalizzazione dei Carabinieri che spero diano il giusto valore e la giusta considerazione a quanto accaduto. E che ce ne diano conto senza che il tempo impolveri e sommerga.
Infine, esisterà un magistrato della Procura di Campobasso che, leggendo queste cose, prenderà in carico, al di là della denuncia ma per il principio di obbligatorietà dell’azione penale, questo attentato alla vita di una persona, di una donna sola che ha rischiato di morire perché un idiota non sopporta la presenza di estranei nel territorio del suo comune? C’è qualcuno che si rende conto della gravità di quanto accaduto? Ci sarà qualcuno che indagherà, comunicherà, condannerà, esprimerà vicinanza a chi è stato vittima dell’ignoranza più bieca da cui la nostra regione non si affrancherà mai?
Potrà il cinema, anche nella nostra regione, condizionare e ispirare comportamenti etici e morali o servirà solo a trascorrere una serata davanti a immagini in movimento e a sentirsi per questo – scusatemi ma non posso trattenermi – intellettuali di ‘sto c*zzo?
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