CAMPOBASSO. Unione Popolare, la lista guidata dal magistrato ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris, scalda i motori in vista delle prossime Politiche.
Ed ecco che domani 18 agosto, presso il caffè di Piazzetta Palombo a Campobasso, alle 16 30, si terrà la presentazione dei candidati che correranno per il Molise, sostenendo le “ragioni dell’ambiente, delle comunità, della solidarietà tra i popoli contro la guerra, lo sfruttamento e le privatizzazioni”.
A rappresentare le istanze dei lavoratori, dei precari e dei giovani saranno Rossano Pazzagli, Hikmet Aslan e Nicoletta Radatta.
Qui un breve profilo:
NICOLETTA RADATTA, 42 anni, attivista per l’alimentazione sana e sostenibile.
ROSSANO PAZZAGLI, 63 anni, storico, professore di Storia moderna all’Università del Molise, ha sempre unito lavoro culturale e impegno civile con una forte attenzione per le parti più deboli della società e del territorio: le campagne, i paesi, la terra, il paesaggio e l’ambiente. Da quasi vent’anni lavora in regione dove ha promosso studi e ricerche sulle aree interne, sull’agricoltura, il turismo e le identità territoriali divenendo uno dei massimi esperti di sviluppo locale. A livello nazionale dirige la Scuola di Paesaggio presso l’Istituto Alcide Cervi ed è vicepresidente della Società dei territorialisti. Cresciuto nei movimenti studenteschi e ambientalisti, in passato è stato per dieci anni sindaco indipendente di Suvereto, presidente del Circondario della Val di Cornia e membro del Consiglio delle autonomie locali della Toscana. Autore di numerose pubblicazioni, instancabile organizzatore culturale, fa parte della direzione delle riviste “Ricerche storiche” e “Glocale” e della rete Officina dei Saperi. L’apertura culturale e la sensibilità umana, lo sguardo attento e amorevole verso le classi più fragili e i luoghi ingiustamente marginalizzati dal prosecco di sviluppo capitalistico, ne fanno un esempio di intellettuale impegnato nella pratica per un reale cambiamento della realtà economica e sociale del nostro tempo.
HIKMET ASLAN, 50 anni, giornalista pubblicista curdo, ha vissuto per anni nella città curda di Batman e oggi vive in Italia, in Molise, dove esercita la professione di pubblicista e direttore della televisione satellitare Medya Haber, una testata giornalistica televisiva in lingua curda, con sede legale a Campobasso e operativa a Bruxelles, che ha la missione di dare voce alla diaspora degli oltre 5 milioni di curdi sparsi tra l’Europa e il Medio Oriente.
Nei primi anni Novanta, Hikmet Aslan è nelle carceri iraniane e turche, dove viene torturato e subisce un processo che dura tre anni e mezzo, alla fine del quale, miracolosamente, è rimesso in libertà. Negli anni successivi si sposa con Mensure Yagmur, curda di Diyarbakır.
Nel 1999, per sfuggire alla persecuzione dello Jitem, il servizio di sicurezza nazionale turco che vuole costringerlo a diventare un informatore, Hikmet decide di abbandonare il paese e si imbarca a Smirne insieme con Mensure. Dopo un avventuroso viaggio in mare di sette giorni in condizioni disumane, senza né acqua né cibo, la coppia sbarca in Calabria e pochi mesi dopo arriva in Germania. Qui Hikmet è tutelato dallo status di rifugiato politico, ha un tetto garantito e 800 marchi al mese per le spese ma decide comunque di tornare in Italia e, tramite un amico, nel 2002 si stabilisce con Mensure a Ripalimosani (CB) dove per alcuni anni lavora come muratore e poi come mobiliere. Nel 2008 ottiene la cittadinanza italiana e comincia a lavorare per la televisione satellitare Media Haber.
Hikmet non ha mai abbandonato l’impegno politico a sostegno della causa del popolo curdo e del confederalismo democratico e, grazie ad una Onlus italiana, in questi anni è tornato più volte nel Kurdistan iracheno per svolgere missioni di cooperazione e reportage giornalistici. Attualmente sta collaborando alla costruzione di un ospedale nel campo profughi di Mahmur.
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