Nel maggioritario in quota Forza Italia, con Di Sandro nel proporzionale per Fdi: un tandem che potrebbe sancire la riappacificazione tra le due anime del centrodestra
di Pasquale Bartolomeo
CAMPOBASSO-ISERNIA. Sono ore cruciali, nelle segreterie politiche, per riempire le caselle delle liste da presentare alle Politiche del 25 settembre. E il Molise non fa eccezione, con il quadro politico che muta in continuazione e con i papabili che, come pedine nel gioco dell’oca, si scambiano di posizione in attesa del gong finale.
Nel centrodestra regna ancora l’incertezza più assoluta, in particolare per gli ambitissimi collegi uninominali della Camera e del Senato, dove l’elezione sembra blindata, stando ai sondaggi che danno il trio Meloni-Salvini-Berlusconi con il vento in poppa. Chi si candiderà dove? A Montecitorio toccherà a Forza Italia, Fratelli d’Italia (la Lega in Molise non pare interessata più di tanto, ndr) o ai centristi della nuova formazione politica ‘Noi Moderati’, cui spetteranno, per accordi di coalizione, 15 collegi al maggioritario in tutta Italia?
La situazione ad oggi, 18 agosto, quando mancano 4 giorni alla chiusura dei giochi, vedrebbe in pole position per la Camera dei deputati, nel collegio uninominale Molise, la moglie dell’ex ministro di Giustizia e leader di Noi di Centro Clemente Mastella, Sandra Lonardo. Collegati a lei, nel listino proporzionale, un nome per ognuno dei 4 partiti della coalizione: al primo posto Fratelli d’Italia con la capogruppo al Comune di Isernia e la rappresentante nazionale Coni per le Regioni del Sud Elisabetta Lancellotta, seguita dal coordinatore molisano della Lega Michele Marone, dall’assessore regionale di Forza Italia Nicola Cavaliere e dal presidente del Consiglio regionale Salvatore Micone per i centristi.
Al Senato uninominale, invece, potrebbe esserci un clamoroso ‘ribaltone’: Donato Toma, governatore in carica in quota Forza Italia – dato per fuori gioco nonostante avesse detto più volte di essere a disposizione del suo partito – sarebbe invece a un passo da una candidatura assolutamente imprevedibile. Nel proporzionale invece, collegato al ‘rivale’, troverebbe spazio il coordinatore regionale di Fdi Filoteo Di Sandro. Un tandem inedito che potrebbe sancire una riappacificazione anche in prospettiva Regionali, dove il leader molisano del partito della Meloni ha sempre detto di non voler ricandidare il presidente uscente.
Se Toma ‘emigrasse’ a Palazzo Madama – anche grazie a Di Sandro che, mai come stavolta, avrà tutto l’interesse a farlo votare per sfruttare l’effetto ‘trascinamento’ insito nella legge elettorale – si aprirebbe la strada alla successione a Palazzo Vitale, con la casella del governatore ancora tutta da assegnare. Consentendo così al centrodestra di andare unito e sbaragliare quasi certamente la concorrenza.
Ma davvero Toma potrebbe essere della partita? È lo stesso presidente della Regione ad ammetterlo ai microfoni di Telemolise, dove ha dichiarato di essere stato a Roma, lo scorso 16 agosto, per partecipare quale membro effettivo del comitato di presidenza di Forza Italia su invito di Berlusconi, a una riunione avente ad oggetto il programma elettorale e le attività da svolgere durante la campagna per le Politiche. Toma si è nuovamente dichiarato disponibile qualora il partito avesse bisogno di lui. Ce la farà? Se ci riuscisse, potrebbe essere il suo capolavoro politico. Con buona pace dei detrattori.