Vaiolo delle scimmie, il virus avanza: contagi in crescita del 20 per cento

Tedros Ghebreyesus - Oms

Registrati 35mila casi. L’Oms fa il punto della situazione in una conferenza stampa. Rilevati finanche asintomatici a Parigi


GINEVRA. Cresce l’allarme per il vaiolo delle scimmie, con circa 35mila casi registrati in 92 Paesi e 12 decessi.

Solo la scorsa settimana si sono rilevate 7.500 nuove infezioni, il 20% in più della settimana precedente quando l’incremento era stato sempre del 20%.

A riportare tali dati – riferisce l’Ansa – il direttore generale dell’Oms, Tedros Ghebreyesus nel corso della conferenza stampa dell’Organizzazione mondiale della sanità. La maggior parte delle segnalazioni da Europa e America.

Il vaiolo delle scimmie – si apprende – in alcuni pazienti potrebbe non presentare sintomi evidenti e ciò potrebbe rendere più difficile contenere la diffusione del virus. Il timore, che circola nella comunità scientifica dall’inizio dell’epidemia, sembra trovare ora conferma da un’indagine condotta all’Hôpital Bichat-Claude Bernard di Parigi e pubblicata su Annals of Internal Medicine. I medici francesi hanno sottoposto a test per il vaiolo delle scimmie i tamponi rettali di 200 persone che svolgevano regolarmente controlli per altre malattie infettive nella struttura sanitaria. Di queste, 13 sono risultate positive al vaiolo delle scimmie pur non avendo mai presentato alcun segno caratteristico della malattia. Due di essi, nei giorni successivi ai test, hanno avuto manifestazioni della malattia, ma i rimanenti 11 sono rimasti completamente asintomatici. Non è la prima volta che emergono casi di persone asintomatiche positive al vaiolo delle scimmie: a fine giugno, per esempio, tre casi erano stati riportati da ricercatori di una clinica belga in uno studio su the Lancet. A oggi non è chiara l’estensione del fenomeno. Inoltre “non è noto se la positività indichi una diffusione virale tale da portare alla trasmissione dell’infezione”, spiegano i ricercatori. Se così fosse, sarebbe più difficile interrompere le catene di contagio.