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Molise senza molisani: Lotito e Cesa sui collegi uninominali, unica regione ‘scippata’ dai forestieri

Nel centrodestra il presidente della Lazio al Senato per Fi, il segretario nazionale Udc alla Camera: nessun rappresentante del territorio nel maggioritario


CAMPOBASSO-ISERNIA. Partita praticamente chiusa per i due collegi uninominali del Molise. Salvo improbabili ripensamenti notturni, alla Camera e al Senato saranno candidati Lorenzo Cesa, segretario nazionale Udc, e Claudio Lotito, presidente della Lazio, in quota Forza Italia. Due seggi blindati, toccati per accordi di segreteria a personaggi venuti da fuori regione, che nulla o quasi hanno a che fare con il territorio molisano. Non è la prima volta, purtroppo, ma entrambe le caselle considerate sicure dimostra come i notabili locali non abbiano potuto imporsi, nelle sedi romane, anche a causa del taglio dei parlamentari che ha ridotto le chances per tanti big nazionali. E alcuni di essi eccoli qui: in Molise, candidati paracadutati per ottenere un seggio sicuro.

Nel collegio proporzionale della Camera, collegati con Cesa ci dovrebbero essere, come capolista, Annaelsa Tartaglione, poi Armandino D’Egidio per Forza Italia; Elisabetta Lancellotta e Costanzo Della Porta per Fratelli d’Italia; Giulia Minnillo e Michele Marone per la Lega; Mena Calenda per Noi Moderati.

Al Senato, invece, con Lotito correranno Filoteo Di Sandro per Fdi e Nicola Cavaliere per Fi. Gli altri nomi sono ancora top secret, in un rimescolamento continuo di carte che dovrebbe chiudersi in nottata: domani alle 20 scade il termine ultimo per la presentazione delle liste, ma la documentazione sarà consegnata con ogni probabilità nella tarda mattinata di domani in Corte d’Appello. Vani, dunque, gli appelli di Fi Molise a Berlusconi e Tajani a sostegno della Tartaglione candidata nel maggioritario al posto di Cesa: la logica spartitoria nazionale ha finito per prevalere sulle ragioni del territorio. Ora starà ai molisani decidere se votare i forestieri o guardare ad altri candidati autoctoni. Con il peso politico del Molise che ancora una volta rischia di finire sotto zero, a Roma.

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