Foto Luigi Calabrese

L’intervento di Cgil e Cisl in merito all’annunciato stop al servizio di radioterapia


CAMPOBASSO. Si moltiplicano gli interventi e le prese di posizione per l’annunciato stop al servizio di radioterapia al Gemelli Molise.

Anche Fp Cgil e Cisl Fp “esprimono il loro rammarico per quanto appreso sulla sospensione dei trattamenti radioterapici per pazienti oncologici della regione Molise da parte del Gemelli Molise a causa del raggiungimento del tetto massimo di spesa fissato dalla Regione – si legge in una nota congiunta – Se pur legittimato da una sentenza del Consiglio di Stato che prevede la possibilità di stabilire un tetto massimo di spesa anche per le prestazioni oncologiche salva vita, che è sicuramente attuabile in altre Regioni dove è possibile integrare le prestazioni tra vari enti erogatori sia pubblici che privati, ci chiediamo se questo sia giusto per la Regione Molise dove esiste un solo ente erogatore a garanzia di tutto il territorio regionale.

Si stima che ogni anno nella nostra Regione vengono diagnosticati circa 1.759 casi di tumori maligni, quanti di questi possono essere curati in Molise e quanti saranno costretti a peregrinare verso altri centri? Chi decide chi può essere curato in Molise e chi no? Quanto costerà a questa Regione incrementare la mobilità passiva? Regione dove la sanità è in grande difficoltà, dove curarsi sta diventando un miraggio ci voglio quindi risposte concrete, azioni efficaci ed assunzioni di responsabilità da tutti gli enti preposti e non una mera propaganda politica.

Il diritto alla salute è un diritto di tutti, ci auspichiamo – affermano infine i sindacati – che il buonsenso alla fine prevalga su qualsiasi altro interesse”.