Via le soste blu a Isernia, il sindaco fissa i tempi: soluzione in tre settimane

Le strade sono due. Si punta all’accordo con la ditta, ma in caso contrario la revoca verrà portata in Consiglio comunale. LA VIDEOINTERVISTA

ISERNIA. Via le soste blu a Isernia? In un modo o nell’altro la soluzione, questa volta, è davvero vicina. Lo ha assicurato il sindaco Piero Castrataro, confermando che nel giro di poche settimane si arriverà alla svolta.

“Stiamo discutendo con la ditta per una possibile risoluzione consensuale – ha detto il primo cittadino – Se l’accordo non si raggiunge nel giro delle prossime due, tre settimane la revoca sarà portata in Consiglio comunale”.

Restano due le dunque le strade percorribili per risolvere l’annosa questione dei parcheggi a pagamento. Tematica che continua ad essere molto sentita in città. Il sindaco, insieme alla sua amministrazione e in particolare con l’assessore Ovidio Bontempo, sta lavorando ormai da mesi per raggiungere un accordo bonario tra le parti attraverso una risoluzione transattiva tra ente di Palazzo San Francesco e l’AJ Mobilità, ditta titolare dei parcheggi a pagamento. Prevedendo non necessariamente un indennizzo, che riguarderebbe i costi di gestione e di investimento della ditta stessa, da valutare e certificare, anche per evitare problemi con la Corte dei conti.

Questa ipotesi naturalmente comporta la volontà reciproca di chiudere i rapporti. Il confronto tra le parti continua e nel giro di poche settimane, in un modo o nell’altro, dovrebbe concludersi.

In caso di accordo mancato c’è comunque un’altra possibilità. Quella appunto della revoca, che significherebbe finire in tribunale, con tutti i rischi del caso.

In entrambe le ipotesi, si potrebbe avere una città senza più strisce blu, in una nuova ottica della mobilità cittadina che tenga conto dello spopolamento, dell’impoverimento e della chiusura di uffici e attività commerciali.

Del resto, purtroppo, la pandemia e la crisi energetica stanno contribuendo a delineare uno scenario sempre più a tinte fosche per la già fragile economica isernina.

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