HomeNotiziePOLITICA & ATTUALITA'Scuola, troppi precari: l’allarme della Flc Cgil

Scuola, troppi precari: l’allarme della Flc Cgil

Prospettive e criticità del settore nell’analisi sindacale alla vigilia del nuovo anno scolastico


CAMPOBASSO. Insufficienti misure di prevenzione, carenza di organico, precariato, spopolamento: queste le maggiori criticità che affliggono il mondo della scuola con l’inizio del nuovo anno ormai alle porte, secondo quanto riferito stamani in una conferenza stampa a Campobasso dalla Federazione lavoratori della conoscenza-Cgil.

Il segretario della Flc Pino La Fratta ha spiegato che “le scuole riapriranno grazie al grande impegno di docenti, personale Ata, dirigenti scolastici e Uffici scolastici, non certo grazie al sostegno della politica locale e nazionale.

“Non possiamo dimenticare – ha detto – come sia stata gestita male la questione Covid con uno spreco di tempo e risorse (con misure inutili come i banchi a rotelle), mentre non ci sono stati sufficienti interventi su organici, edilizia e trasporti. Il risultato è stata la confusione, le continue ripartenze e interruzioni della didattica in presenza, una gestione problematica delle quarantene nelle scuole. Sono emerse tutte le incapacità di un’amministrazione che niente ha fatto per la messa a punto di misure efficaci sul contrasto ai contagi nelle scuole: sistemi di areazione forzata, protocolli di collaborazione tra scuole e autorità sanitarie, rafforzamento degli organici, misure di tutela per personale e alunni ‘fragili’. E come se non bastasse, si è aggiunta anche la mancata proroga dell’organico Covid: ricordiamo che per il Molise si tratta di circa 450 lavoratori (di cui quasi 250 Ata), che in questi anni hanno assicurato il funzionamento delle scuole e contribuito ad affrontare le tante emergenze dovute alla pandemia”.

A fronte di tali numeri, se non ci sarà un incremento di posti in molte scuole sarà impossibile garantire il servizio per l’anno scolastico che va ad iniziare. Inoltre, rispetto all’anno scorso ci saranno 656 alunni in meno. Dal 2009 il Molise ha perso quasi diecimila alunni, in percentuale uno dei dati di spopolamento più alti in Italia.

“Si tratta di numeri allarmanti – ha dichiarato La Fratta – che indicano come la nostra regione stia andando incontro a una vera e propria desertificazione e senza politiche mirate si rischia di non poter garantire un’offerta formativa di qualità. Rispetto alla programmazione dell’offerta formativa regionale (e al nuovo piano di dimensionamento scolastico, che ricordiamo è già scaduto l’anno scorso), dobbiamo far rilevare come ancora una volta si brancola nel buio”.

Quella del dimensionamento scolastico è una problematica complessa, che deve essere affrontata in un’ottica ampia, con il coinvolgimento degli enti locali, delle istituzioni, delle organizzazioni sindacali, del personale della scuola e con attenzione alla rete dei trasporti e all’edilizia scolastica. A sostenere questa linea di pensiero è anche il segretario regionale della Camera del Lavoro Paolo De Socio, che è intervenuto spiegando come sia “miope” la politica locale in tema di programmazione, in quanto il più delle volte impone delle decisioni senza condividerle con chi le subisce. “Bisogna tenere presente – ha detto De Socio – le esigenze di chi nel sistema scolastico ci vive e ci lavora e, più in generale, la politica deve coinvolgere il mondo del lavoro nella costruzione di quella che sarà la futura regione Molise”.

Anche a livello di organici scolastici, in Molise si registrano forti criticità, in particolare sul personale Ata che in 10 anni ha perso circa il 40% dei posti, passando da 1.823 a 1.277 posti. In particolare ci sono 361 collaboratori scolastici in meno, pur rimando sostanzialmente invariato il numero di plessi in cui si svolgono le lezioni.  Anche per chi lavora, spesso la situazione è quantomeno incerta. Infatti, le Immissioni in ruolo sono state poche rispetto ai posti disponibili e non hanno risolto i problemi. Per gli Ata solo 58 autorizzate su 162 disponibili, ma anche per i docenti si limitano solo a compensare il turnover (185 su 298 posti disponibili). In totale, ci saranno 1.073 precari nelle scuole molisane (801 docenti e 273 Ata) con contratti al 30 giugno o al 31 agosto, addirittura aumentando la cifra dell’anno scorso e consolidando un dato ormai strutturale in Molise, ovvero circa il 20% dei lavoratori della scuola precario.

Occorre – hanno concluso dal sindacato scuola – intervenire con politiche per il reclutamento del personale che non possono essere sempre e solo ‘straordinarie’ e volte a superare l’emergenza, ma in grado di saper coniugare il rispetto dei diritti acquisiti e la continuità didattica con la qualità dell’offerta formativa.

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