Il sindaco Castelli (foto Teleregione Molise)

Comunità sconcertata dalla notizia. Il primo cittadino: “La signora adesso è in un centro protetto e sarà assistita. Noi siamo comunque garantisti”


CASALCIPRANO. Una vicenda in cui ci sono tanti aspetti ancora da chiarire, che ha destabilizzato e diviso un’intera comunità, quella di Casalciprano. Enorme il clamore suscitato dal caso della donna che, secondo la Procura di Campobasso, sarebbe stata segregata in casa dal fratello e dalla cognata, per ben 22 anni.

“Siamo sconcertati dalla notizia. Prendiamo atto che la signora adesso è in un centro protetto e sarà assistita però noi siamo comunque garantisti: evitiamo di addossare adesso responsabilità e colpe anche a tutela della privacy delle persone coinvolte”.

Lo ha detto all’Ansa il sindaco di Casalciprano Eliseo Castelli, che ha lanciato un appello alla prudenza. “Non sono io a stabilire le responsabilità – ha sottolineato – ma chiedo che venga rispettata la privacy fino quando un giudice non stabilirà se è stato o meno commesso un reato”. Il sindaco dice inoltre di essere venuto a conoscenza della vicenda solo negli ultimi tempi. “In Comune non molto tempo fa abbiamo ricevuto una comunicazione dei carabinieri e a quel punto abbiamo attivato i servizi sociali – ha aggiunto – L’assistente sociale ha fatto le sue dovute visite e accertamenti. Non so con quale esito perché, essendo poi intervenuta la Procura, queste vicende sono state coperte da segreto”. Infine i dubbi su quanto accaduto. “Da quello che so – ha detto ancora – ogni tanto questa persona usciva, qui in paese la vedevano in macchina con i parenti. E poi una persona che è segregata in casa per 22 anni forse dal parrucchiere non ci va”.