SPAZIO ELETTORALE/ Il candidato al Senato di Unione Popolare, Rossano Pazzagli, spinge per una una legge nazionale che porti a zero il consumo di suolo
CAMPOBASSO. Sostenere l’agricoltura e curare il territorio. Lo sostiene il candidato al Senato per Unione Popolare, Rossano Pazzagli, che spiega come si tratti di due priorità per l’Italia e per il Molise.
“Quasi nessuno in campagna elettorale ne parla – afferma il professore universitario – Il territorio è la principale risorsa, quella dalla quale tutti dipendiamo, frutto dell’incontro tra uomo e natura, formatosi nei millenni e nei secoli. Ma lo abbiamo calpestato, sfruttato, consumato, trascurato. Così spesso andiamo incontro a alluvioni, frane, incendi, terremoti che solo in parte solo calamità naturali: i danni di queste sciagure sono legati al nostro uso distorto, alla cementificazione selvaggia o all’abbandono. Unione Popolare vuole rimettere al centro il territorio per ricostruire un rapporto equilibrato con l’ambiente, per ridare fiato alle campagne e ai paesi di cui sono ricche regioni come il Molise, fermando il consumo di suolo, investendo nella manutenzione delle strade e dei fiumi, incoraggiando la coltivazione dei campi e la gestione dei boschi”.
“L’agricoltura, dimenticata dalla politica ufficiale, deve ritrovare il suo posto nelle politiche e nella società – continua Pazzagli – Essa produce la principale forma di energia, cioè il cibo, di cui nessuno parla, ma da cui dipende la salute e la qualità della vita delle persone. Le politiche hanno guardato alle grandi aziende, all’agroindustria e al mercato. Ma c’è bisogno di un’attenzione per la piccole e medie aziende, per gli agricoltori che in silenzio curano il territorio, producono prodotti sani e di qualità; è necessario promuovere i biodistretti rurali e quelli del cibo, premiare il rapporto diretto produttori-consumatori e campagna-città, senza troppi intermediari e logiche speculative”.
“L’impegno di Unione Popolare – conclude il candidato al Seanto – è per una legge nazionale che porti a zero il consumo di suolo, che blocchi entro il 2025 le espansioni in zone naturali e agricole e attivi un programma per il recupero, il riuso e la manutenzione del territorio, istituendo un fondo pubblico di sostegno per aziende e comunità che passano all’agricoltura biologica e che promuovono pratiche agricole ecosostenibili. Sarebbe un bene per tutti, non solo per gli agricoltori e le zone rurali”.