di CARMEN SEPEDE
CAMPOBASSO. “Sono un uomo del Sud che conosce perfettamente limiti e potenzialità del Mezzogiorno. E non mi piace questa narrazione della campagna elettorale, come se il Sud fosse solo reddito di cittadinanza e persone con il cappello in mano, ad aspettare il politico che concede quello a cui si ha diritto”.
Luigi De Magistris, leader di Unione popolare, a Campobasso nell’ultimo giorno della campagna elettorale, insiste molto sulla difesa dell’identità meridionale.
“Il nostro movimento è l’unico ad essere contro l’autonomia differenziata, che creerà un paese ancora più diseguale, con regioni ricche ancora più ricche e regioni povere ancora più povere – ha detto l’ex sindaco di Napoli nel comizio al fianco dei candidati Nicoletta Radatta, Hikmet Aslan e Rossano Pazzagli – Il sud ha bisogno di infrastrutture, di sanità pubblica, di lavoro come diritto. La nostra è unica lista alternativa al sistema che abbiamo già visto. Chi vuole continuare a votare chi ci ha portato in guerra, con disuguaglianze economiche sempre crescenti, disastro ambientale, una situazione che preoccupa sempre più famiglie e imprese, continui a votare quelle facce e quei partiti, che sono sfumature diverse di una stessa medaglia”.
Se raggiungerà la soglia di sbarramento de 3%, ha affermato De Magistris, Unione popolare porterà in Parlamento voci, problemi e bisogni della gente, “di cui nessuno si occupa”. Opposizione al centrodestra e alternativa al centrosinistra.
“Nel prossimo Parlamento – le sue parole – saremo sicuramente opposizione alle destre, ma in modo serio e non come fa il centrosinistra che ci inciucia sotto. Ovviamente non staremo nemmeno con un centrosinistra che di centrosinistra non ha nulla, perché il Pd ormai non è più un partito di centrosinistra. Vedremo, invece, di dialogare con le forze che dimostrano di pensarla come noi sui beni comuni, sulla lotta alla corruzione e alle mafie, sulla pace e soprattutto sulla ridistribuzione delle ricchezze”.
Quindi il riferimento alla squadra dei candidati in corsa in Molise. “Una squadra di cui sono orgoglioso, perché è stata messa in piedi in pochi giorni, noi stessi siamo nati a luglio – ha precisato De Magistris – una squadra fatta di persone che hanno una biografia, che sono oneste, libere, competenti e indipendenti”.
Quindi il no alla guerra, più volte ribadito, la ricerca di una mediazione che possa portare alla fine del conflitto. Un no alle armi e agli armamenti, anche per scongiurare la minaccia atomica che aleggia. La difesa dell’ambiente. La stessa lanciata dagli studenti, oggi in piazza per i Fridays for Future. Che con una delegazione e i loro striscioni sono saliti sul palco a fine comizio, per una foto con De Magistris su un tema in cui c’è comunanza di intenti.
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