HomeEVIDENZAIsernia, concessione scaduta: il cinema chiude

Isernia, concessione scaduta: il cinema chiude

In Consiglio comunale l’approvazione del regolamento per la stesura di un nuovo bando. Il sindaco: “Un atto dovuto”. Ma in città scoppia la polemica


ISERNIA. Dal 6 ottobre il cinema di Isernia chiuderà. Effetto della concessione scaduta due anni fa e mai regolamentata. In città è però scoppiata la polemica a seguito di quanto stabilito nel corso della seduta del Consiglio comunale di ieri sera. Ma cosa è successo?

L’amministrazione ha deciso di chiedere al gestore la riconsegna delle chiavi dello stabile, in attesa che venga completato l’iter che porterà alla pubblicazione di un nuovo bando. Pertanto si tratta di una chiusura temporanea, almeno si spera.

In Aula è approdato, per l’approvazione, il regolamento, che fino a questo momento mancava. A relazionare, la consigliera del Pd Angela Perpetua. “In prima commissione – ha spiegato – l’abbiamo redatto con una vision precisa: realizzare un regolamento che favorisse soprattutto la formazione culturale sociale. Prevede sia una gestione diretta che indiretta perché si tratta di una sala polivalente e non specificatamente di un cinema. Una volta approvato si procederà con la pubblicazione sull’albo pretorio. Parliamo di un regolamento che non esisteva. Attualmente non c’è nessun contratto in essere perché il vecchio è scaduto e non è stato prorogato. In pratica si è andati avanti attraverso atti illegittimi”.

Dibattito in Aula

Affrontata anche la questione del canone. Il consigliere di Volt Umberto Di Giacomo ha proposto un emendamento all’articolo 19 chiedendo, in sostanza, di prevedere una quota fissa o variabile oppure entrambe. Di altro avviso gli esponenti della minoranza Enzo Di Luozzo (Popolari) e Marco Amendola (Iris). Per loro, infatti, sarebbe stato invece opportuno prevedere un fitto mensile e una percentuale sui biglietti venduti, per garantire al Comune maggiori introiti in determinati periodi dell’anno, come Natale.

La parola è poi passata all’esponente del Pd Sergio Sardelli, che ha spiegato le ragioni dell’emendamento proposto da Di Giacomo. “Quando si stila un regolamento – ha detto – si lascia il più ampio margine proprio in base a quelle che poi saranno le esigenze del bando”.

La consigliera Linda Dall’Olio (Forza Italia) ha poi sollevato un’altra questione. “Vorrei sapere nello specifico se c’è stato dialogo con la società che attualmente gestisce il cinema. Mi risulta che gli è stata chiesta la restituzione delle chiavi per il 5 ottobre. Il rischio – ha aggiunto – è quello di andare incontro ad un contenzioso”.

La risposta è arrivata dal sindaco Piero Castrataro. “La consigliera Dall’Olio – ha detto – ha rappresentato una situazione problematica sia per l’ente che per il gestore. Il contratto è scaduto nel 2020 e non ci sono possibilità di proroga. Quanto stiamo facendo è un atto dovuto. Dal punto di vista tecnico abbiamo avuto degli incontri con l’attuale gestore che chiaramente ci ha rappresentato il fatto che il canone era alto, perché basato sulle stime del 2014, quando i cinema non avevano ancora la concorrenza dello streaming. Non solo. Oltre al fitto, a carico del gestore ci sono state le spese di manutenzione della struttura. Il nostro obiettivo non è quello di fare cassa ma nemmeno quello di indebitarci”. Il sindaco ha poi ribadito che la lettera inviata al gestore per la riconsegna delle chiavi “è un atto dovuto perché il contratto non è più in essere”.

Il dibattito in Aula è andato avanti e alla fine si è passati alle votazioni. L’emendamento proposto da Di Giacomo è passato con i voti della maggioranza. Lo stesso vale per il regolamento.

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