Preoccupano i rincari, soprattutto in vista della scadenza dello sconto fiscale fissato a fine ottobre
ROMA. Prezzi dei carburanti alle stelle e in questi giorni tutti gli automobilisti hanno avuto modo di notare che il gasolio in modalità servito ha superato, nei valori medi, i 2 euro al litro, in confronto al prezzo della benzina di 1,844 euro.
Il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self è tornato sopra 1,7 euro a 1,701 euro al litro (1,691 il dato precedente), con i diversi marchi compresi tra 1,685 e 1,715 euro al litro (no logo 1,686). Il prezzo medio praticato del diesel self si posiziona a 1,872 euro al litro (contro 1,840), con le compagnie tra 1,861 e 1,893 euro al litro (no logo 1,855). I prezzi praticati del Gpl si posizionano tra 0,788 a 0,806 euro al litro (no logo 0,782). Infine il prezzo medio del metano auto si colloca tra 2,784 e 3,392 (no logo 2,806). I dati sono stati riportati dal Quotidiano energia e rilanciato da Tgcom 24.
Intanto c’è preoccupazione in vista della scadenza del prossimo 31 ottobre dello sconto fiscale, che toglie 30,4 centesimi al litro al prezzo pagato alla pompa.
La misura potrebbe essere prorogata, ma per il momento gasolio e benzina potrebbero salire ben al di sopra dei 2 euro al litro. Il motivo dell’aumento sul diesel andrebbe ricercato nell’impatto della guerra in Ucraina: gli impianti di raffinazione europea sono maggiormente focalizzati sulla produzione di benzina e altri derivati del petrolio. La produzione del gasolio invece era stata lasciata alla Russia che produce circa il 60% di quello che necessita all’Europa ed ora per Mosca le esportazioni sono molto più difficoltose (anche se non ancora bloccate del tutto dalle sanzioni) e a cui si aggiungerà il famoso price cap. A ciò si somma il fatto in questo periodo dell’anno la domanda di carburante per la mobilità diminuisce mentre quella per riscaldamento e produzione di energia elettrica (in cui viene impiegato il gasolio) aumenta.