di Matteo Mongiello
“Quando ero piccolo mio nonno mi diceva sempre: mettiti in un angolo e guarda sempre chi è migliore di te, prendi spunto in modo che un giorno tu possa diventare come loro o addirittura migliore” e Karim Benzema ha preso alla lettera il consiglio di suo nonno e dopo una vita da gregario ha deciso di regalarsi una serata da protagonista assoluto sul palco del teatro di Parigi.
La stagione del nativo di Lione-squadra che ha dato il via alla sua carriera stellare- è stata semplicemente da ‘alieno’ sia dal punto di vista individuale sia dal punto di vista collettivo: infatti è diventato ‘pichichi’ della Liga con 27 gol e 12 assist alzando al cielo la supercoppa spagnola e trionfando in campionato umiliando i rivali storici del Barcellona, lontani ben 13 punti.
Altra competizione, altro dominio: il franco-algerino ha spazzato dal suo cammino a suon di reti “pesanti come macigni” avversari come PSG,Chelsea e Manchester City per poi osservare suo ‘fratello’ Vinicius completare l’opera battendo in finale il Livepool permettendogli cosi di aggiungere al suo palmares la quinta coppa dalle grandi orecchie.
I record frantumati da Benzema sono molteplici : le 44 reti all’attivo fanno di lui il terzo giocatore nella storia del club più titolato al mondo a raggiungere tale traguardo dopo due mostri sacri come Puskás e Cristiano Ronaldo e se alle segnature ci aggiungiamo le assistenze per i compagni -ben 15- sono 59 le reti in cui è coinvolto,solo una in meno del connazionale Mbappe. “Avevo un sogno da piccolo,diventare come il mio modello: Zinedine Zidane. Quando sei ragazzino sai che tutto è possibile, e quindi continui a sognare un momento così” e Karim non ha mai mollato un centimetro riuscendo nell’impresa a 35 anni e assicurandosi un posto tra l’élite del calcio francese accanto proprio a Zizou,Platini,Papin e Kopa ,gli unici detentori transaplini del pallone d’oro fino a ieri sera; inoltre diventa l’ottavo giocatore differente nella storia dei Galacticos a raggiungere questo traguardo e il pallone d’oro numero 12 dei blancos alla pari del Barca “Cari Bambini,continuate a sognare il pallone d’oro. Sono cresciuto nel calcio di quartiere,tutto è possibile. Questa ne è la dimostrazione,questo è il pallone d’oro della gente” ha detto un emozionatissimo Benzema che ha voluto sua mamma accanto nel momento più importante della sua carriera e oggi più che mai il soprannome “Karim The Dream” incarna perfettamente ciò che è Karim Benzema.
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