Il ponte levatoio sarà ricostruito, saranno realizzate una passerella e un nuovo ascensore che condurrà fino all’ultimo piano, recuperati i locali chiusi e creati nuovi spazi e ambienti per ampliare le modalità di fruizione: via le barriere architettoniche per portare nella storica struttura anche disabili e ipovedenti


CAMPOBASSO. Castello Monforte cambia volto. Ieri pomeriggio, in un Circolo Sannitico di Campobasso colmo di cittadini e curiosi, il Comune ha presentato al pubblico il progetto dei lavori di riqualificazione della struttura. Il sindaco Roberto Gravina e l’assessore alla Cultura, Paola Felice, avevano preannunciato nelle scorse settimane questo importante appuntamento di condivisione. “Il progetto di riqualificazione del nostro Castello, simbolo di una città e anche di un’identità storica fortemente radicata nella nostra comunità, assume una valenza enorme in termini di cura del patrimonio e anche di quella che è la nostra identità”, ha detto il sindaco. Che ha sottolineato anche l’importanza di una strategia di valorizzazione fondata sul tema imprescindibile dell’accessibilità dei beni culturali. Con questo spirito, i lavori proposti nel progetto sono tanti e importanti: la ricostruzione del ponte levatoio, la realizzazione di una passerella, un nuovo ascensore che permetterà di raggiungere anche l’ultimo piano, il recupero di diversi locali chiusi.

COSA CAMBIA. L’idea progettuale complessiva, riguardante la riqualificazione e valorizzazione del Castello Monforte di Campobasso, comprende interventi di natura conservativa sui manufatti architettonici e di interesse storico artistico; individuazione e definizione delle destinazioni d’uso  per la struttura difensiva e la corte; miglioramento, implementazione e bonifica degli impianti e dei servizi; recupero delle sale cisterne e delle torri, da restituire alla fruizione pubblica e da utilizzare ai fini espositivi; risistemazione e miglioramento della fruibilità esterna; sviluppo di sistemi di valorizzazione e comunicazione finalizzati all’ottimizzazione dell’accessibilità e della fruizione integrale del bene, con particolare attenzione anche alla dotazione di tecnologie multimediali innovative dedicate ai beni culturali.

Nell’insieme, gli aspetti caratterizzanti del progetto, dei quali hanno poi parlato la stessa Tiziana Mignogna, funzionario architetto Soprintendenza Archeologia Belle Arti e paesaggio del Molise, progettista e direttore dei lavori, ed Emilio Iosue, architetto e progettista, si propongono di coniugare la conservazione con una maggiore comprensione di insieme dell’organismo castellano, ricercata anche con la percorribilità e fruizione di luoghi a oggi inaccessibili. Il primo obiettivo ha strette finalità conservative: si vogliono proteggere e preservare le strutture murarie, i torrioni e gli ambienti da un aggravamento del processo naturale di degrado, che eroderebbe altri segni fondamentali per la possibilità di comprendere il bene come organismo.

IL SACRARIO MILITARE. In questa visione, grande importanza viene attribuita al restauro e alla riqualificazione degli spazi del Castello occupati dal Sacrario Militare, che sarà tutelato per la sua forte valenza storica e simbolica. Il Sacrario sarà reso visitabile anche alle persone con ridotta mobilità: sono previste azioni di manutenzione straordinaria dei paramenti murari e restauro delle lapidi dei caduti e dei reperti mobili lignei e metallici, quest’ultimi ricollegabili all’attività della bottega della famiglia Tucci, specializzata nella lavorazione del ferro battuto nel XX secolo a Campobasso, oltre ad interventi finalizzati alla riduzione dell’umidità e di protezione da infiltrazioni di acque piovane.

Nell’ambito del progetto generale sono stati individuati gli interventi realizzabili con le risorse economiche attualmente disponibili coerenti ad ipotesi di definizione funzionale di singoli temi progettuali. Ad oggi si è partiti così con i lavori per le opere individuate in questo primo lotto. Per rendere accessibili a tutti gli spazi recuperati e le nuove strutture che verranno realizzate, il progetto generale prevede l’installazione, seppur in successivi lotti di intervento, di due impianti ascensore; il primo collegherà il nuovo piano di pavimentazione della corte con le sale sottostanti delle cisterne, il secondo consentirà di giungere sul terrazzo panoramico dal vestibolo del sacrario ripercorrendo in verticale il vano della torre del castello. All’interno del lotto in corso di attuazione è prevista la realizzazione del primo vano ascensore, come dell’insieme delle opere accessorie che renderanno possibile l’operazione, in quanto al centro dello sviluppo compositivo del rinnovato spazio della corte ricompreso nel novero delle opere da eseguirsi in questa prima fase.

GLI ALTRI INTERVENTI. La trasformazione del piano di pavimentazione della corte materializza un nuovo spazio che prende la forma di una piccola arena, nella quale si integra anche la ‘scatola’ del primo vano ascensore, consentendo una revisione complessiva dei sistemi di collegamento e del superamento dei salti di quota presenti all’interno dello stesso perimetro della corte.

Un sistema di gradoni sostituisce la scalinata angolare realizzata con i lavori di recupero del 1936/37 per superare il dislivello tra il piazzale a monte del castello e la corte interna del maniero formatosi in seguito alla definizione del nuovo accesso ricavato negli stessi anni. L’ampio spazio indifferenziato che attualmente si presenta al visitatore acquista, così, una nuova funzione e una nuova connotazione formale. Il nuovo impianto costituirà un dinamico sistema di sedute che all’occasione trasformerà lo spazio racchiuso tra le secolari mura della struttura fortificata in area, dove svolgere manifestazioni culturali ed eventi: un affascinante teatro a cielo aperto.

I PRINCIPI PROGETTUALI. Tutti questi interventi sono stati ben spiegati dai numerosi tecnici intervenuti durante la presentazione. L’architetto Stelvio Bagnoli, funzionario settore Lavori Pubblici del Comune di Campobasso, nel suo intervento ha inquadrato il tema nei suoi aspetti generali e operativi. A seguire è toccato alla dottoressa Dora Catalano, soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Molise, portare la discussione sul progetto di riqualificazione e valorizzazione del Castello Monforte, illustrandone ampiamente le finalità e gli obiettivi, sviluppati in coerenza con i principi enunciati dal codice dei beni culturali. Il principio alla base resta quello di assicurare e sostenere la conservazione del monumento, favorendone la pubblica fruizione e la valorizzazione. Le azioni previste individuano e disciplinano le attività dirette a garantirne la conservazione, a promuoverne la conoscenza e ad assicurarne le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica anche da parte di utenti con ridotta capacità motoria e ipovedenti, coniugando esigenze di tutela e conservazione materiale del complesso architettonico attraverso opere di restauro e manutenzione con l’ottimizzazione delle condizioni di utilizzo e fruizione e con attività di promozione e divulgazione della conoscenza del Castello stesso.

Per specificare in modo approfondito l’approccio metodologico che si è dato all’intero sistema di studio dei lavori progettuali da attuare, sono intervenute la dottoressa Mignogna e Mariachiara Santone, funzionario archeologo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Molise. La realizzazione di un progetto di valorizzazione del patrimonio costruito con valore storico-testimoniale, hanno spiegato, non è semplice. Servono una serie di competenze molto articolate e un approccio metodologico multidisciplinare in grado di collegare le problematiche poste dalla salvaguardia e conservazione del patrimonio culturale con quelle relative a più specifiche attività di valorizzazione. Queste ultime possono comprendere il recupero di funzioni ormai perdute ma anche l’attribuzione di nuove funzioni al monumento, non solo per perseguire gli obiettivi legati all’identità culturale, ma anche nel quadro dello sviluppo dell’economia a livello locale.

IL PRIMO DI ALTRI INCONTRI PUBBLICI. Il primo cittadino, durante il suo intervento iniziale, ha colto l’occasione per anticipare il succedersi di altri futuri momenti simili, aperti alla condivisione pubblica, per illustrare alla cittadinanza ciò che è stato progettato e ottenuto a livello di finanziamenti dal Comune di Campobasso negli ultimi anni. “Con l’incontro odierno dedicato ai lavori di riqualificazione e valorizzazione del nostro Castello – ha infatti spiegato il sindaco – così come con quello svolto in occasione della presentazione dell’attivazione del servizio Wi-Fi Area Urbana, la nostra Amministrazione rende chiari e trasparenti, attraverso un processo continuativo di condivisione con la cittadinanza, l’entità e la valenza dei progetti che abbiamo già messo in cantiere. A tal fine – ha aggiunto Gravina – abbiamo previsto una serie di nuovi incontri pubblici come quello di oggi anche, ad esempio, sui progetti del Pinqua, del Terminal e su tanti altri che ci siamo visti finanziare nell’ambito del PNRR in questi ultimi mesi e che porteranno cambiamenti notevoli e tanto attesi al volto della nostra città. Basti pensare al progetto per Villa De Capoa o a quello inserito nel CIS e riferito allo svincolo di Santo Stefano, i cui lavori sono partiti proprio in questi ultimi giorni e del quale daremo dettagli più specifici in occasione di un prossimo incontro che terremo proprio sul cantiere in Contrada Santo Stefano”.

L’incontro può essere recuperato nella sua interezza a questo link.

Pietro Ranieri