Nuovo piano sanitario sotto accusa, l’appello del sindaco di Isernia: “Uniamo le forze per non perdere tutto”

In Consiglio comunale il documento con il quale si chiede al commissario Toma di ritirare il Pos e riproporlo dopo “un confronto accurato con gli interlocutori, soprattutto nell’interesse del popolo molisano”. GUARDA LA VIDEOINTERVISTA


di Deborah Di Vincenzo

ISERNIA. Il Pos 2022-24 è “inaccettabile e per questo serve una battaglia non politica, ma dei cittadini”. Lo ha evidenziato il sindaco di Isernia Piero Castrataro che questo pomeriggio in Consiglio comunale ha lanciato il suo appello all’Aula ad unire le forze per difendere il diritto alla salute.

In un documento ha messo nero su bianco le ragioni che hanno portato alla contestazione del nuovo piano operativo sanitario.

“Non c’è stato un incontro con il commissario ad Acta della Sanità Molisana Donato Toma per presentare la bozza – ha evidenziato tra l’altro – Un argomento così importante richiedeva un maggiore coinvolgimento per una stesura migliore. Le scelte fatte stanno destando parecchia preoccupazione, in particolare per quanto riguarda la rete di emergenza-urgenza. Il continuo taglio di posti letto (-120 negli ospedali tra il 2018 e il 2022) non ha garantito risparmio e non lo garantisce.

L’Asrem ancora oggi perde tre, quattro milioni di euro al mese. Quindi siamo sui 40 milioni all’anno”. E ancora. Nel documento si evidenzia che “verrà compromessa ulteriormente la salute dei cittadini molisani e penalizzerà la mobilità attiva da altre regioni, eliminando una voce positiva e necessaria del bilancio sanitario regionale. Continuerà a svilire il settore sanitario – ha detto ancora Castrataro – rendendolo sempre meno attrattivo per le professionalità che vi operano. Non risolve il problema della mobilità passiva, che lo stesso piano individua come largamente evitabile almeno per i ricoveri a bassa e media complessità.

Il piano operativo non contiene un’analisi accurata da cui emergano anche i pochi punti di forza della sanità pubblica molisana, le sue piccole ma vitali eccellenze, la necessità di valorizzare personale sanitario e non. Nel piano non c’è visione del futuro, non lo pianifica. Tenta di difendere quel poco che potrebbe rimanere, senza invece pianificare uno sviluppo che potrebbe essere”.

Pertanto nel documento si chiede, con forza, al commissario Toma il ritiro del piano e la sua riproposizione “dopo un confronto accurato con gli interlocutori, soprattutto nell’interesse del popolo molisano”.

Il sindaco ha quindi ribadito che in ballo è il futuro di una intera regione e quindi il suo appello è stato quello di unire le forze, fare fronte comune per un obiettivo chiaro: “o riusciamo a coalizzare le forze senza dividerci oppure perdiamo tutto – È vero che non siamo noi a mettere la firma sul piano, ma possiamo organizzare una protesta, raccogliere firme, andare in Parlamento. Ma deve essere una protesta chiara e condivisa”.

In Aula si è quindi aperto il dibattito.

Deborah

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