Isernia, la provocazione di Chiacchiari: “Un poliambulatorio al posto dell’ospedale”

Dura la contestazione al nuovo Programma operativo sanitario dell’ex assessore e consigliere comunale: “Ogni volta che entra in vigore un Pos il Veneziale perde servizi”

ISERNIA. “Ogni volta che entra in vigore un Programma Operativo Sanitario il ‘Veneziale’ di Isernia viene privato di qualcosa. Il paradosso è che si pensa a costruire un nuovo ospedale, ma se andiamo avanti di questo passo sarà sufficiente affittare un locale e aprire un poliambulatorio”.

Si traduce in una provocazione forte l’aspra contestazione al Pos 2022 -2024 dell’ex assessore comunale e attuale consigliere di Isernia Domenico Chiacchiari che torna a puntare il dito contro il nuovo piano sanitario. Una contestazione, la sua, riassunta in un duro intervento in Aula, durante l’ultima seduta del consiglio.

Al termine della riunione dell’assise civica, come noto, Chiacchiari insieme ai colleghi della minoranza Elisabetta Lancellotta, Pierpaolo Di Perna, Filomena Calenda e Cosmo Tedeschi ha messo nero su bianco un documento con cui è stato al commissario ad Acta della Sanità molisana Donato Toma “Cce Emodinamica del nosocomio del capoluogo pentro venga salvaguardato e rinforzato col servizio h24, poiché parliamo di un reparto che si occupa delle cosiddette patologie tempo dipendenti. Senza un’efficace e celere rete tempo dipendente si aumenta il rischio clinico, conseguenza del differimento nel tempo del trattamento medico-specialistico al paziente. Le patologie tempo dipendenti necessitano di una struttura idonea a prendere in cura il paziente per il trattamento tempestivo della singola patologia, per il quale è necessaria una struttura medico-sanitaria esperta e di eccellenza”.

Non solo. Per Chiacchiari, da sempre uomo di centrodestra (eletto con Isernia Migliore e vicino a Fratelli d’Italia, visto il sostegno dato alle Politiche alla neoeletta alla Camera Elisabetta Lancellotta ndr) il malcontento legato al nuovo piano sanitario potrebbe avere dei risvolti di natura politica all’interno della coalizione, con effetti per nulla scontati in vista delle prossime elezioni regionali.