Per la Cgil potrebbe essere questa la soluzione ‘tampone’ per scongiurare la perdita del servizio al Caracciolo di Agnone
AGNONE. Per scongiurare lo smantellamento del laboratorio analisi del Caracciolo di Agnone serve un piano straordinario di assunzioni, ma nel frattempo potrebbero essere impiegati i precari della sanità molisana, rinnovando i contratti in scadenza il 31 dicembre,
Questa, in sintesi, la soluzione proposta dalla Fp Cgil Molise alla luce di quanto sta accadendo per effetto della carenza di personale.
“Con una nota dei giorni scorsi il direttore della Uoc Laboratorio Analisi di Campobasso del Cardarelli, ribadendo che i laboratori analisi di Agnone ed Isernia sono inquadrati come una sola unità ed affermando, giustamente, che nel laboratorio di Isernia c’è una grave carenza di personale, ha disposto che tre dei cinque tecnici che operano su Agnone vadano, per tutta la settimana lavorativa, ad operare presso Isernia, lasciando il laboratorio di Agnone con solo due tecnici – spiega il sindacato – Ci troviamo di fronte alla ennesima vicenda in cui la gravissima carenza di personale nella sanità pubblica molisana va a danno della cittadinanza e dei pazienti. Il continuo depauperamento di funzioni, competenze e personale dall’ospedale di Agnone verso altri siti determina una diminuita capacità di efficienza dell’ospedale stesso. Il San Francesco Caracciolo è da sempre punto di riferimento per una vasta area parcellizzata e di periferia della nostra regione, oltre ad essere stato, in alcuni casi, oggetto di mobilità attiva. Spostando l’attuale personale da un luogo di lavoro all’altro non risolve alcun problema, anzi rischia aprire nuove falle nel sistema per coprirne altre. Il modo estemporaneo di affrontare le emergenze non fa altro che continuare a far calare l’offerta della nostra sanità pubblica, rischiando di portare alla chiusura di importanti siti come l’ospedale di Agnone”.
Per la Cgil, si diceva, a fronte delle gravi carenze di personale, va lanciato un piano straordinario di assunzioni, “inoltre al momento abbiamo in Asrem – scrive Antonio Amantini – anche numerosi lavoratori e lavoratrici precari, con contratto a tempo determinato che va in scadenza il 31 dicembre che, in prima battuta, attraverso la proroga di contratto e poi con successiva stabilizzazione, potrebbero, nelle more dell’espletamento dei concorsi per le assunzioni, coprire parte delle carenze esistenti. Solo una programmazione dei fabbisogni sanitari scientifica e di lungo periodo può risollevare le sorti della sanità pubblica molisana che, nonostante tutto, è stata in grado di dimostrare, durante la pandemia, l’importanza della sua esistenza e funzione”-