Ospedali al collasso, Pastore: “Serve un nuovo piano sanitario regionale”

Lucio Pastore (foto Pino Manocchio)
Lucio Pastore (foto Pino Manocchio)

Il primario del Pronto Soccorso del Veneziale interviene nel dibattito in atto sul Pos


ISERNIA. Continua in Molise il dibattito politico legato al nuovo Pos 2022-2024 al vaglio dei ministeri. Sulla questione si registra anche l’intervento del primario del Pronto Soccorso del Veneziale di Isernia Lucio Pastore, da sempre in prima linea a difesa della sanità pubblica, che pone l’accento sulla mancanza di un piano sanitario regionale. “I pani sanitari regionali – spiega – sono quelli che determinano l’organizzazione complessiva di tutta la sanità regionale. L’unico piano sanitario regionale che io ricordi è quello di Giuseppe Astore. Dopo di lui si sono avuti solo piani operativi, straordinari e non, che non mettevano in discussione gli assetti organizzativi generali. Forse sarebbe il caso di riproporre un nuovo Piano Sanitario Regionale.

Le osservazioni dei tavoli ministeriali sono giustissime. Tuttavia vorrei ricordare che la sanità molisana è commissariata da 13 anni e dipende dal ministero. Se il ministero si comporta in un certo modo nei tavoli ed in altro modo nelle scelte del governo della sanità regionale, significa che stiamo giocando la partita in maniera sporca per altre ragioni di equilibri politici.

Purtroppo anche il M5S ha avuto un ministro alla sanità e sottosegretari ma non ha modificato questa gestione. Forse ora le cose stanno cambiando e ne sono lieto.

Altro punto importante, a futura memoria, è rappresentato dalla gestione clientelare delle scelte in sanità che è, insieme al privato convenzionato la vera causa del permanere del debito.

Apprezzo molto le attuali posizioni del M5S e lo invito a continuare su questa strada ed ad ampiare la visione con la redifinizione di un nuovo piano sanitario regionale.

Dubito molto – scrive infibe Pastore – che si potrà indagare a livello regionale sull’origine del debito perché significherebbe mettere mano in una melma dove sono coinvolte quasi tutte le forze politiche”.