Isernia, Pronto Soccorso al collasso: arrivano i carabinieri del Nas

Situazione sempre più critica nel reparto di Emergenza: turni massacranti con decine di pazienti da gestire, compresi quelli affetti da Covid


ISERNIA. Turni sempre più massacranti con decine di pazienti da gestire, compresi quelli affetti da Covid, che devono essere trasferiti. La situazione al Pronto Soccorso del Veneziale di Isernia si fa  sempre più esplosiva.

Mancano i medici, mancano gli infermieri e per chi resta, a cercare di garantire assistenza all’utenza, l’impresa si fa sempre più complicata. Ieri nel reparto di Emergenza, come riporta Primo Piano Molise, sono arrivati i carabinieri del Nas, che torneranno ancora perché – stando a quanto si è appreso – le criticità emerse sono numerose e legate naturalmente in via principale alla carenza cronica di personale.

Per cercare di tamponare tale situazione si continua a far ricorso alle prestazioni aggiuntive, ma la soluzione – a detta di chi opera nel reparto – non può essere questa. Si lavora senza sosta, ma alla stanchezza fisica e mentale si somma il senso di abbandono. “Il primario e la direzione sanitaria – dicono i medici – sanno bene in che condizioni lavoriamo, ma da loro non riceviamo il supporto necessario”.

Ieri, tanto per fare un esempio, il dottor Ettore Annibale si è trovato a dover coprire parte del turno da solo e si è assunto anche la responsabilità di salire in ambulanza per il trasferimento di un paziente Covid a Campobasso. Perché anche in una situazione di assoluta emergenza la vita dei pazienti resta la priorità. Ma la domanda resta: fino a quando sarà possibile andare avanti in questo modo?