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Caos sanità, il chiarimento del Gemelli: senza decreto del Tar rischio di dimissioni per tutti i pazienti

L’avvocato della struttura sanitaria definisce “errato, illogico e gravemente pregiudizievole per la salute dei cittadini molisani” il provvedimento del commissario alla sanità sospeso dal Tribunale amministrativo del Molise


CAMPOBASSO. “Un provvedimento errato, illogico e gravemente pregiudizievole per la salute dei cittadini molisani, a cui la struttura commissariale aveva preparato un bel regalo di Natale”.

Così l’avvocato Fabio Verile, componente del collegio difensivo di Gemelli Molise, ha definito il decreto 35 del 27 ottobre scorso emesso dalla struttura del commissario alla sanità, contro cui sono sono scagliati i principali operatori della sanità privata del Molise. Provvedimento sospeso ieri dal Tar Molise che, con decreto presidenziale inaudita altera parte, ha accolto l’istanza di misura cautelare che era stata avanzata dal Gemelli, contro il commissario alla sanità Donato Toma e contro la Regione Molise, in attesa dell’udienza di merito e della camera di consiglio prevista per l’11 gennaio 2023.

Il decreto del Tar stabilisce che Gemelli Molise debba “rimanere in condizione di eseguire, per il Servizio sanitario, le seguenti prestazioni: prestazioni salvavita, prestazioni di ricovero con classe di priorità ‘A’ o superiore, assistenza ai pazienti in terapia intensiva o bisognevoli di ricovero postoperatorio”.

A Gemelli e ad altri privati convenzionati, Neuromed e Villa Maria lo hanno detto pubblicamente, nei giorni scorsi era arrivata la comunicazione della Direzione regionale della salute, che aveva comunicato che senza la firma dei contratti “non si accetteranno e contabilizzeranno le fatture relative all’assistenza ospedaliera e specialistica ambulatoriale relative all’ultimo bimestre 2022”. Anche con l’obiettivo “di ridurre il rischio di contenzioso e la produzione di extra budget”.

“Il provvedimento assunto dal presidente Tar Molise ha evidenziato la fondatezza delle ragioni del ricorrente, nel caso di specie Gemelli Molise e l’urgenza di provvedervi – ha precisato il legale – Nell’ipotesi in cui non fosse intervenuto il Tar, Gemelli Molise si sarebbe trovato di fronte all’alternativa se dimettere tutti i pazienti o sopportare tutti i costi, che in realtà devono essere sopportati dalla Regione Molise, essendo la sanità una prerogativa regionale”.

L’avvocato Verile ha quindi commentato le dichiarazioni di Toma. “Il commissario ha dichiarato che il provvedimento se l’aspettava ed è parziale – ha puntualizzato Verile – ma entrambe le affermazioni sono prive di senso logico. Se davvero se lo aspettava non si capisce perché ha preso una decisione che sarebbe stata annullata e non è vero neanche che è parziale, perché nel caso di Gemelli Molise con il provvedimento del Tar è stata ripristinata quasi del tutto l’operatività della struttura ospedaliera. Un ospedale ad alta complessità, in cui vengono curati prevalentemente pazienti con classe di priorità A o superiore, pazienti cardiopatici e pazienti oncologici”.

Quindi la tempistica. “Il provvedimento era iniquo, perché come ha evidenziato il presidente del Tar il Decreto 35 è stato emanato a fine anno, nel mese di ottobre 2022, quando il budget era già esaurito. I budget si fanno a inizio anno, non a fine anno e soprattutto non si fanno determinando una soglia che è stata già sforata – ha concluso il legale del Gemelli – con la piena consapevolezza che non vi è da parte della struttura la possibilità di erogare altre prestazioni, perché non saranno pagate”.

C.S.

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