ISERNIA. In che modo saranno eliminati i parcheggi a pagamento? A chiederlo sono il Pcl Molise, le asociazioni Ati (ex Fiadel) e Caponetto insieme al comitato Nostrisceblu dopo il recente annuncio del sindaco di Isernia Piero Castrataro durante la conferenza di fine anno.
“Non vorremmo – scrivono in una nota – che lo facesse in modo errato cioè utilizzando l’istituto della ‘revoca’ che sanerebbe il pregresso ed esporrebbe il Comune a richieste risarcitorie o, peggio ancora, con atipiche transazioni che riconoscano ingenti indennizzi alla società privata, ipotesi entrambe dannose per la collettività e che peraltro esporrebbero al danno erariale proprio l’attuale amministrazione che cerca di rimediare al disastro della precedente”.
Per questo associazioni e comitati, da sempre in prima linea contro le soste a pagamento, ribadiscono le loro proposte. A loro avviso è necessario “ordinare lo spegnimento dei parchimetri mancando il titolo per pretendere i ticket (manca l’ordinanza che stabilisce le tariffe ex art.7 c.d.s., né può essere emessa poiché il consiglio l’ha stabilita solo per il 2018)”. Ma anche vietare alla Polizia Municipale “di elevare i verbali a carico dei cittadini poiché illeciti in base a quanto sopra, tanto più a fronte delle sentenze giudiziali che li annullano tutti; intimare alla società asseritamente concessionaria di restituire tutti gli introiti incassati poiché sine titulo per quanto sopra con destinazione ad un fondo per finalità sociali della città; emettere a carico della società privata gli atti di accertamento del tributo dovuto e di sanzione, per omessa denuncia e omesso versamento della Tari per tutti gli anni di possesso delle aree adibite a stalli blu (come chiarito dalla Corte di Cassazione con sentenza n. 25548/2022 a conferma delle precedenti)”.
Ribadita poi la necessità di “prendere atto della illegittimità della delibera consiliare n.14/2018 per assenza della relazione dimostrativa del rispetto dei parametri di legge nel numero di stalli blu, della nullità del bando e di tutti gli atti consequenziali poiché difformi dalla delibera consiliare, dell’assenza del contratto di concessione (richiamando per il dettaglio giuridico e fattuale la istanza di annullamento in autotutela da noi depositata sin dal 2019 poi integrata nonché le sentenze giudiziali con cui si accolgono i nostri ricorsi)”. Infine, per associazioni e comitati, bisogna “prendere atto che in ogni caso va annullata/recisa ogni asserita e apparente relazione con la società privata in quanto, anche se per assurdo si considerasse in essere un “rapporto di affidamento sulla base del capitolato”, questo può essere risolto poiché, salvo cortese smentita, essa non ha adempiuto agli obblighi di versare il canone e di provvedere alla segnaletica orizzontale e verticale”.
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