DAL MONDO./ Sui social network diversi utenti stanno attaccando i profili ufficiali dei Pink Floyd perché convinti che l’immagine, simbolo del disco fin dalla sua nascita, sia stata introdotta solo ora in sostegno alla comunità LGBTQI+
LONDRA. I Pink Floyd ‘colpevoli’ di fare propaganda ‘woke’ pro-gay. Tutto a causa di un arcobaleno nel profilo Facebook. Sembra assurdo, ma ignoranza, presunzione e anche un pizzico di malizia possono essere un mix esplosivo, soprattutto quando si hanno a disposizione strumenti come i social che garantiscono protezione e anonimato. Ci si sente liberi di poter scrivere quello che si vuole, ma non solo: si è convinti di essere nel giusto, sempre e comunque.
Facciamo un passo indietro. Nel 2023 il leggendario disco ‘The Dark Side of the Moon’ compie cinquant’anni. L’album è il capolavoro della band britannica e la sua copertina (quella nera, col prisma bianco che rifrange il fascio di luce in un arcobaleno, NdR), opera Hipgnosis, è una delle più famose della storia della musica. Per celebrare quest’evento, i profili social dei Pink Floyd hanno aggiornato le loro immagini di profilo con un nuovo logo, che stilizza la celeberrima copertina in un ‘50’ dov’è contenuto, appunto, un arcobaleno.

Apriti cielo. Centinaia di utenti su Facebook, Twitter e Instagram – molti dei quali si professano fan storici – si sono convinti che l’arcobaleno sia stato adottato solo adesso dalla band per ingraziarsi la comunità LGBTQI+, in una presa di posizione woke che non è andata giù ai sostenitori della cosiddetta cancel culture. Con il termine ‘Woke’, letteralmente ‘sveglio’, ci si riferisce infatti allo ‘stare all’erta’ nei confronti di presunte ingiustizie sociali o razziali. La voce è entrata nei dizionari della lingua inglese nel 2017. attraverso il movimento attivista statunitense Black Lives Matter. Penetrato nel linguaggio politico anche in Europa, Asia e America Latina, il termine viene utilizzato soprattutto nello slang di internet principalmente da conservatori e libertariani per denigrare l’ortodossia di sinistra. Quello che in Italia, sostanzialmente, chiameremmo ‘politicamente corretto’.
Ora, il ragionamento di questi utenti è già spettacolarmente fallace di per sé, ma presenta però un ulteriore problemino: la copertina di ‘The Dark Side of the Moon’, come si sa, è sempre stata così, fin dal 1973. Sono solo troll in cerca di attenzione, attivisti dell’alt right che vogliono far parlare di sé e smuovere la discussione sul tema? O, e sarebbe uno scenario ben più inquietante, l’ignoranza e l’arroganza sono diventate così diffuse, accettabili e comuni da arrivare perfino a cancellare l’iconografia di una delle opere musicali più belle di sempre?
Pierre