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Florenzano a fine contratto, c’è la bocciatura politica ma niente richiesta di rimozione dalla Conferenza dei sindaci

Nella riunione che si è svolta oggi a Campobasso, dopo che il Nucleo di valutazione ha espresso parere positivo su quattro dei cinque obiettivi che erano stati assegnati al direttore generale dell’Asrem. Tranne che sul deficit


CAMPOBASSO. Oreste Florenzano ‘promosso’ per quattro obiettivi su cinque dal Nucleo di valutazione, fatta eccezione per la questione dell’equilibrio economico e finanziario dell’Azienda sanitaria regionale.

Dalla Conferenza dei sindaci arriva una ‘bocciatura’ politica sull’operato del direttore generale dell’Asrem, su una serie di questioni che riguardano la gestione della sanità in Molise. Ma non viene espresso, anche per una questione di procedure, il via libera alla rimozione dall’incarico del manager, a poco più di un mese dalla scadenza del suo contratto, prevista per il 28 febbraio.

Restano le tante critiche, formulate nella riunione che si è svolta questo pomeriggio alla Gil, dai sindaci dei comuni più grandi della regione, di Campobasso Roberto Gravina, di Isernia Piero Castrataro, di Termoli Francesco Roberti, seduti al tavolo dei relatori e dei centri più piccoli, che pure hanno preso la parola per dire cosa non va. E le cose che non va sono tante, nella sanità regionale.

Dalla gestione Covid, non ultimo l’ospedale dedicato ancora non realizzato, alla rete dell’emergenza-urgenza, alla sanità territoriale, passando per i ‘conflitti’ tra sanità pubblica e privata, alla questione del bando per l’assegnazione del servizio 118, ritirato per le poche offerte presentate e riproposto, alla qualità generale del servizio.

Abbastanza per esprimere un’opinione politica negativa, mentre sul parere del Nucleo di valutazione la strada scelta è quella della presa d’atto, di un documento redatto senza sentire preventivamente i sindaci. Che oggi si sono ritrovati a commentarlo.

“Il deficit dell’Asrem è marcato – ha detto il presidente della Conferenza dei sindaci Daniele Saia, sindaco di Agnone – si parla di 54 milioni di euro nel 2021, con i numeri del 2022 più o meno simili. Un deficit, c’è da dire, che non è recente ma si protrae da molti anni. Dovremmo ovviamente auspicare un dialogo più stretto del commissario alla sanità con la Conferenza dei sindaci, sperando che il commissariamento stesso abbia fine e sulla sanità vengano restituite le competenze ai rappresentanti del Molise, in raccordo con le amministrazioni, per rispondere alle esigenze dei territori”.

Quindi la questione, non certo irrilevante, della carenza di medici. Con il Molise che non ha appeal per i professionisti “perché il parco attrezzature non è adeguato – ha detto sempre Saia – e non c’è l’organizzazione adatta a valorizzare le eccellenze”. Ecco perché i concorsi finiscono spesso senza candidature.

“Sarebbe troppo semplice scaricare sui sindaci il compito di esprimere un parere vincolante – ha detto il primo cittadino di Campobasso Roberto Gravina – il nostro è un parere non vincolante sul giudizio espresso dal Nucleo di valutazione, che ha promosso l’attività del direttore generale, salvo che per la questione del deficit. La questione del debito non è colpa di Florenzano, ma non posso ritenere così produttiva la gestione del direttore generale. Il mio giudizio, politico, riguarda i problemi avvenuti in piena emergenza Covid, i ritardi negli appalti e nell’attività gestionale, la vicenda 118 e tanti altre questioni. Abbastanza per non consentirmi di dire confermo la fiducia a Florenzano”.

A decidere sulla riconferma, parere della Conferenza dei sindaci a parte, sarà il governatore Donato Toma. Che finora non si è espresso, non anticipando nulla sulla proroga o meno del contratto al manager. Che dovrebbe arrivare tre mesi prima delle elezioni. A campagna elettorale in corso.

Carmen Sepede

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