HomeNotiziePOLITICA & ATTUALITA'Duecento milioni per la montagna, la proposta: “Usiamoli per destagionalizzare l'offerta turistica”

Duecento milioni per la montagna, la proposta: “Usiamoli per destagionalizzare l’offerta turistica”

La richiesta al ministro Santanchè del presidente dell’Uncem Bussone condivisa dal sindaco di Capracotta Paglione: “Bisogna cominciare a pensare  ad investimenti per abbattere i costi energetici e per diversificare le attività non tenendole legate soltanto alla neve”


CAPRACOTTA. Utilizzare i 200 milioni di euro, che la legge di bilancio approvata dal Parlamento ha previsto per potenziare il turismo in montagna, per costruire un’offerta destagionalizzata che valga per tutto l’anno”. È questa la proposta che il presidente nazionale dell’Uncem, Marco Bussone, ha formulato al ministro Santanchè.

Proposta pienamente condivisa dal presidente dell’Uncem Molise e sindaco di Capracotta Candido Paglione. “Ritengo – afferma – che questa sia la strada da seguire se vogliamo garantire un futuro alle nostre montagne. E l’occasione che abbiamo davanti, pur nella disponibilità limitata di risorse, è unica se si riesce a cambiare l’approccio nei confronti della domanda di turismo montano. Occorre abbandonare l’idea stereotipata della montagna, vista troppo spesso come luogo fisico di colonizzazione episodica e temporanea, buona per le scampagnate della domenica o come parco giochi per chi vive in città e cominciare ad avere, invece, una visione produttiva dei nostri luoghi.

Allora, oltre agli investimenti per la messa in sicurezza degli impianti di risalita, bisogna cominciare a pensare  – ad esempio  – ad investimenti per abbattere i costi energetici e per diversificare le attività non tenendole legate soltanto alla neve. Ancora, servono attività di promozione, marketing e comunicazione da portare avanti insieme a tutti i portatori di interesse”.

Paglione evidenzia poi che “è necessario dare diritto di cittadinanza vero a coloro che abitano la montagna tutto l’anno, magari offrendo la carta del capitale territoriale e umano che abbiamo tenuto inutilizzato per troppo tempo.

Il tema principale deve essere, infatti, quello dell’abitare in montagna, puntando principalmente sulla migliore qualità della vita e sui servizi, piuttosto che su altri fattori, al momento più difficili da raggiungere.

Come dice Marco Bussone, quindi, guardiamo lontano, nel turismo e per le montagne. Costruiamo futuro e, soprattutto, proviamo ad essere concreti ragionando insieme, enti locali e imprese.

Siamo sempre più convinti, infatti, che il destino della montagna sia nelle mani di tutti, non soltanto delle istituzioni e di coloro che, come noi, abitano in montagna. La montagna è un bene di tutti e che serve a tutti, per questo il suo è un destino collettivo”.

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