L’iniziativa della Rete della Sinistra Termolese per esprimere solidarietà ai medici in servizio e sensibilizzare l’intera popolazione del Basso Molise
TERMOLI. Un sit-in di protesta in difesa dell’ospedale San Timoteo e più in generale della sanità molisana. È quello che questa mattina ha visto protagonista la Rete della Sinistra Termolese. Obiettivo della manifestazione esprimere solidarietà ai medici in servizio e sensibilizzare l’intera popolazione del Basso Molise.
“Dal nostro ospedale arrivano disperate richieste di aiuto e nessuno risponde – hanno detto all’Ansa i manifestanti – La politica tace, l’Asrem non fa più neanche finta di prendere in considerazione i cittadini del Basso Molise e, cosa ancora più grave, la popolazione sembra indifferente al proprio stesso destino in tema di diritto alla salute. Quasi considerasse ineluttabile l’emigrazione in altre regioni per sopravvivere. La notizia della cancellazione delle operazioni chirurgiche programmate, con la probabile impossibilità di effettuare anche tutte quelle salvavita che dovessero rendersi necessarie, è inaccettabile”.
La consigliera comunale del movimento Marcella Stumpo aggiunge: “I bandi di concorso nella sanità continuano perversamente ad essere emanati dall’Asrem quasi solo a tempo determinato con conseguente scarsissima adesione e contemporaneamente non si provvede a ripristinare i primari nei reparti. Il risultato è uno solo: precarietà, insicurezza, scarsissima attrattività, impossibilità di garantire pieno accesso a cure di buon livello. Aggiungiamo l’idea balzana di rateizzare su 30 anni il debito sanitario e avremo la tempesta perfetta: costi per i cittadini, commissariamento infinito e blocco delle assunzioni”.
Infine, l’invito alla mobilitazione. “L’unico modo di difendere i propri diritti – ha evidenziato la Rete della Sinistra Termolese – è quello di partecipare, rendersi protagonisti, rifiutare di considerare inevitabili scelte che sono invece frutto di una precisa, scellerata volontà: smantellare il sistema sanitario pubblico. Impediamolo”.