HomeEVIDENZAA Palazzo San Giorgio monotematico sulla sanità, Petracca: "Serve una risposta oggi"

A Palazzo San Giorgio monotematico sulla sanità, Petracca: “Serve una risposta oggi”

Il presidente del Gemelli: “Da domani non possiamo più accettare pazienti in Radioterapia”. Gravina: “Il commissariamento non ha funzionato”


CAMPOBASSO. “Un approfondimento costruttivo su un tema che coinvolge l’intera collettività molisana”. Queste le parole con cui il sindaco di Campobasso Roberto Gravina ha aperto questa mattina la seduta monotematica del consiglio comunale sulle problematiche del sistema sanitario regionale.

Presente a Palazzo San Giorgio la presidente della Consulta dei servizi socio-sanitari del Comune di Campobasso, Giuseppina Bozza, il presidente del Gemelli Stefano Petracca e referenti del Neuromed e di Villa Maria. Assente per impegni istituzionali il presidente della Regione e commissario alla sanità Donato Toma.

Prima dell’inizio dei lavori, su iniziativa rispettivamente del consigliere di Forza Italia Esposito e della consigliera del Partito Democratico Chierchia, è stato chiesto un minuto di silenzio in ricordo di Sergio Genovese e delle vittime del tragico naufragio di Crotone.     

“Era intenzione mia personale e di tutta l’amministrazione comunale portare, attraverso un momento istituzionale quale è di fatto una seduta del nostro consiglio comunale, al centro di un dibattito il più possibile chiaro e diretto, le problematiche sempre più urgenti che attanagliano il sistema sanitario regionale – ha affermato il primo cittadino – Da qui ha preso le mosse la mia richiesta di una seduta monotematica, stimolata principalmente dal dialogo che abbiamo con i rappresentanti della nostra Consulta dei servizi socio-sanitari del Comune di Campobasso”.

La Consulta cittadina dei servizi socio-sanitari per la tutela della sanità pubblica del Comune di Campobasso è stata istituita dall’amministrazione Gravina nel 2021 e ha carattere consultivo, propositivo, conoscitivo, osservativo e di monitoraggio.

“Un organismo di stimolo e confronto che abbiamo fortemente voluto. Saluto i rappresentanti di Gemelli, Neuromed e Villa Maria. Oggi siamo qui per ascoltare le voci dirette della sanità”.

“Arriviamo da anni e anni di commissariamento, iniziato nel 2009, da una rincorsa continua per il pareggio di bilancio che si è nei fatti rivelata fallimentare. Ed ora la situazione si sta ulteriormente aggravando. Cambiano gli attori ma non il risultato purtroppo, anche le ultime notizie non ci lasciano sereni” ha sottolineato Gravina.

“Serve una riflessione strutturale sull’organizzazione contabile della sanità, si parla tanto di rispetto di tetti di spesa, ma sono proprio questi a dover essere rivisti. Il budget stanziato per la sanità molisana è insufficiente e la contabilità del sistema così strutturata non consente la tutela della salute dei cittadini da parte delle strutture. È giunto il momento di portare il problema sui tavoli romani, perché come sempre a pagare sono i cittadini e la mobilità passiva è un ulteriore campanello d’allarme. Creare guerra e attriti tra gli attori non serve a nessuno e genera solo ansie e timori. Il nostro compito è quello di garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini”.  

Dopo gli interventi dei consiglieri comunali, ha preso la parola la presidente della Consulta dei servizi socio-sanitari Giuseppina Bozza: “Come figura rappresentiamo la tutela della salute pubblica. Ogni cittadino ha il diritto di disporre di una struttura pubblica che risponda ai suoi bisogni di salute. La Consulta porta all’attenzione la grave carenza dei servizi sanitari che riguarda tutta l’offerta regionale. Nonostante gli anni di commissariamento tutte le criticità sono peggiorate, mettendo seriamente a repentaglio il diritto alla salute dei cittadini. Serve un intervento dei rappresentanti politici nazionali per ripristinare un sistema sanitario regionale che garantisca tale diritto”.

“La prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di cercare il dialogo con la struttura commissariale – ha proseguito il presidente del Gemelli Molise Petracca – Senza l’autorizzazione a poter sforare siamo obbligati a fermarci. La radioterapia di Gemelli ha sempre operato secondo legge, secondo i migliori standard rappresentati da un’eccellenza. Siamo arrivati oggi, dopo innumerevoli incontri e richieste di aiuto, a disattendere un primo decreto e a doverne accettare un secondo che avrà effetti macro economici sulla regione e sui servizi che saranno devastanti, con tagli enormi a livello occupazionale. Nessuno di noi può cambiare quel decreto, dobbiamo accettarlo. Ne ho abbastanza di sentire parlare di pubblico e privato, perché il convenzionato è sanità pubblica. La Regione sono mesi e mesi che non paga. Il cambio di passo serve oggi”.

“In assenza di soluzioni, da domani inizieremo a non accettare più pazienti in Radioterapia – ha evidenziato in conclusione Petracca – Ad ora dalla struttura commissariale nessuna risposta. Siamo arrivati agli sgoccioli, alla fine di questa brutta storia purtroppo. In tanti parlano ma i fatti e le soluzioni ancora non si trovano. I pazienti in cura continueremo a curarli, ma più di questo ad oggi non possiamo fare”.

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