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Licenziamenti Vibac, Roberti attacca l’azienda: “Si cambiano di continuo le carte in tavola senza rispetto”

Il sindaco di Termoli ha annunciato che si farà promotore dell’apertura di una vertenza presso il Ministero che riguarda l’intero Gruppo. In municipio l’incontro con lavoratori e sindacati


TERMOLI. “Ci sono 120 famiglie che senza un vero motivo, vengono messi fuori dalla porta della Vibac, senza avere la possibilità di interloquire con la proprietà dell’azienda”. Così il sindaco di Termoli Francesco Roberti al termine della riunione che si è tenuta in municipio a  per discutere degli annunciati licenziamenti alla Vibac.

Un momento dell’incontro

All’incontro, oltre al primo cittadino, hanno partecipato il senatore Costanzo Della Porta, il presidente del Consorzio Industriale della Valle del Biferno Roberto Di Pardo, i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali e numerose maestranze.

“Si cambiano di continuo le carte in tavola senza rispetto, neppure per le istituzioni – ha sottolineato Roberti –  Ho già scritto due volte all’azienda e mi muoverò di conseguenza. Ricordiamo che era stata chiesta la cassa integrazione per risistemare gli impianti e bonificare parte dell’area. Verificheremo se quanto detto è stato fatto. E oggi invece di riaprire i cancelli si parte con una procedura di licenziamento. Quindi bisogna capire a gioco stiamo giocando.

Gli operai hanno figli e famiglie e vogliono avere risposte, ma soprattutto garantirsi un futuro. Ci sono tante possibili soluzioni, ma soprattutto, in questo momento, c’è vivacità economica e qui invece a Termoli la Vibac decide di chiudere. Mi farò promotore presso il Ministero e con i parlamentari molisani dell’apertura di una vertenza che riguarda l’intero Gruppo Vibac, per capire a livello nazionale quanti finanziamenti hanno avuto perché ci sono voci che parlano di volontà di delocalizzazione della produzione nella vicina Serbia. Quindi non si può con una mano chiedere aiuto allo Stato Italiano e con l’altra portare i soldi all’estero per delocalizzare gli impianti di produzione, soprattutto quello di Termoli”.

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