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Sostegno ai comuni marginali per combattere lo spopolamento, Paglione: “Pochissimi fondi all’Alto Molise”

Il sindaco di Capracotta evidenzia la necessità di rivedere i parametri in base a cui si assegnano i finanziamenti


CAPRACOTTA. Poche risorse e pochissimi comuni altomolisani nella lista dei beneficiari del ‘Fondo di sostegno ai comuni marginali’ per gli anni 2021-2023. Lo evidenzia il sindaco di Capracotta Candido Paglione a seguito della pubblicazione del Dpcm relativo alla ripartizione di 180 milioni di euro.

“Il fondo – ricorda il primo cittadino – Il fondo è stato istituito proprio per favorire la coesione sociale e lo sviluppo economico nei Comuni particolarmente colpiti dal fenomeno dello spopolamento. I comuni beneficiari sono circa 1200 in tutta Italia e sono stati selezionati applicando gli indicatori del cosiddetto Indice di Vulnerabilità Sociale e Materiale per le loro condizioni particolarmente svantaggiate, per il tasso di crescita della popolazione negativo, sia nel lungo sia nel breve periodo. Ancora una volta, purtroppo, questo fantomatico Ivsm, introdotto dall’Istat con l’obiettivo preciso di fornire una misura sintetica del livello di vulnerabilità sociale e materiale dei comuni italiani non ha sortito l’effetto auspicato. Infatti, la cervellotica combinazione di ben sette indicatori che avrebbe dovuto descrivere le principali dimensioni ‘materiali’ e ‘sociali’ della vulnerabilità dei diversi comuni, non ha fatto altro che aumentare le disuguaglianze, riducendo, di fatto, le opportunità di finanziamento. Secondo l’Ivsm ad esempio, Capracotta, che ha subito e continua a subire un trend di spopolamento pazzesco, non viene considerato comune marginale e quindi non necessita di interventi di sostegno alla sua popolazione residente. E, come Capracotta, ci sono Pescopennataro, Vastogirardi, Pietrabbondante, Agnone, Castelverrino, Castel del Giudice, Sant’Angelo del Pesco e Pescolanciano, tanto per rimanere in Alto Molise; sono pochi, infatti, i comuni dell’Alto Molise che potranno beneficiare del Fondo di sostegno ai comuni marginali. Si è ripetuto – con poche modifiche – lo stesso copione che avevamo letto in occasione del bando per la cosiddetta ‘rigenerazione urbana’, per questo credo che occorra rivedere con urgenza questi parametri, prima che possano diventare strumento di selezione per gli altri bandi del Pnrr e adottare criteri – evidenzia infine Paglione – che aiutino davvero a superare le criticità, senza scatenare inutili e dannose guerre tra poveri”.

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