Sanità, Facciolla su Toma: ha fallito, ma da bravo prestigiatore prova a cambiare le carte in tavola

Il segretario regionale del Pd commenta le dimissioni da commissario ad acta del governatore e affonda: “Questi cambi di rotta servano soltanto a nascondere l’incapacità a prendersi cura dei molisani attraverso l’esercizio della rappresentanza sia istituzionale che politica”


CAMPOBASSO. Le annunciate dimissioni di Toma da commissario alla sanità sono, indubbiamente, la notizia del giorno. E il segretario regionale del Pd non poteva esimersi dal commentare tale situazione, interpretandola come “un totale fallimento”.

“Sebbene l’ufficialità arriverà solo lunedì, con l’invio degli atti alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e ai Dicasteri dell’Economia e della Sanità, – afferma Vittorino Facciolla – si tratta di un provvedimento che arriva tardissimo, quando ormai la condizione comatosa della nostra Sanità rischia di essere irreversibile. C’è una frase che colpisce delle dichiarazioni che il presidente ha rilasciato stamani alla Stampa e cioè: ‘Avrò le mani più libere da presidente per garantire il diritto alla salute dei Molisani’.

Ricordo perfettamente – prosegue l’esponente dem – quando lo stesso non era ancora stato nominato commissario e dichiarò di avere le mani legate, lasciando presagire che nella veste di commissario alla Sanità avrebbe potuto muoversi più liberamente e risolvere gran parte dei problemi. Così non è stato e mentre si dimette da Commissario, lanciando pesanti accuse al suo stesso centrodestra che oggi governa anche a Roma (generando così un incredibile ‘cortocircuito’ politico che va tutto a danno dei cittadini molisani!), come un bravo ‘prestigiatore’ prova a cambiare le carte in tavola, dichiarando che ora vuole tornare a fare solo il presidente di questo disastroso governo regionale che sta esalando il suo ultimo respiro (sempre del suo stesso centrodestra che ha visto assessori e consiglieri votare e condividere supinamente tutto con lui per 5 anni!), motivando  che da commissario ha le mani legate.

La verità sembra essere una soltanto – conclude Facciolla – e cioè che tutti questi cambi di rotta servano soltanto a nascondere l’incapacità a prendersi cura dei molisani attraverso l’esercizio della rappresentanza sia istituzionale che politica”.