Secondo la Procura di Larino, con le loro scelte avevano fatto sorgere e persistere il pericolo di inondazioni del fiume Biferno. Una vicenda relativa a più di dieci anni fa


CAMPOBASSO. Il fatto non sussiste, tutti assolti al tribunale di Larino gli imputati al processo Cosib.

Il procedimento, svolto con rito ordinario, vedeva coinvolti l’ex assessore regionale Pierpaolo Nagni e gli ex vertici del Consorzio per lo sviluppo industriale della Valle del Biferno, Luigi Mascio e Bartolomeo Antonacci. Nella vicenda era coinvolta anche una quarta persona, ex amministratore locale, nel frattempo deceduta. Tutti erano accusati di delitto colposo di pericolo.

Secondo la Procura, con le loro scelte avevano fatto sorgere e persistere il pericolo di inondazioni del fiume Biferno. Un’accusa caduta oggi al termine del processo con il rito ordinario perché “il fatto non sussiste”.

Come chiarisce l’Ansa i fatti finiti al centro della vicenda giudiziaria sono antecedenti al 2014. Mascio e Antonacci, difesi rispettivamente da Antonio Di Michele e Nicolino Cristofaro, nella loro qualità di legali rappresentanti del Cosib tra 2011 e 2013, erano accusati di non aver realizzato dei lavori necessari per impedire il rischio di inondazioni in caso di piena del fiume Biferno.

Per quei lavori erano stati stanziati appositi fondi per 15 milioni di euro dal ministero dell’Ambiente, con un progetto prevedeva un intervento di sistemazione idraulica nel tratto tra la diga del Liscione e la foce del fiume. Nagni, difeso dall’avvocato Mariano Prencipe, era accusato di aver omesso un controllo sui dirigenti regionali. Tutte accuse cadute dieci anni dopo i fatti, con la sentenza emessa oggi dal giudice di Larino.