I giudici hanno statuito la non sussistenza dei fatti, trasmettendo inoltre gli atti alla Procura per valutare l’ipotesi di reato di calunnia e falsa testimonianza a carico dei querelanti


COLLI A VOLTURNO. “Il fatto non sussiste”. Così si è conclusa con formula piena d’assoluzione per il sindaco di Colli a Volturno Emilio Incollingo una vicenda giudiziaria che lo riguardava ormai da sei anni. I fatti risalgono all’ottobre 2016, quando il primo cittadino fu denunciato per concussione. I querelanti avevano anche evidenziato comportamenti intimidatori e presunte minacce effettuate nei loro confronti da una terza persona, che avrebbe operato in favore degli interessi di Incollingo, la quale in fase dibattimentale ha poi smentito tutto.

Oltre all’assoluzione i giudici hanno disposto la trasmissione degli atti alla Procura per valutare l’ipotesi del reato di calunnia e falsa testimonianza a carico dei querelanti. “Come negli altri casi, inerenti le molteplici altre denunce – ha scritto Incollingo – in pratica è risultato tutto falso ed è banalmente emerso non sussistere alcun elemento, oggettivo o soggettivo, di illegittimità così come alcuna violazione di legge. Al contrario il Pubblico Ministero, ovvero la Procura, nel chiedere l’assoluzione ha definito la condotta del Sindaco ‘per certi aspetti meritoria’. Altro che reato o illecito!”.

La difesa è stata curata dall’avvocato Pompilio Sciulli.