Fucci: “La celerità delle indagini e della celebrazione del giudizio evidenzia l’efficienza del lavoro di Carabinieri, Guardia di Finanza, Procura e Tribunale e consentirà all’imputato di esercitare in tempi rapidi e proprie difese negli ulteriori gradi”


ISERNIA. È arrivata a meno di un anno dall’arresto la condanna dell’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate di Isernia Domenico Riccio. Come noto la pena inflitta dal Gup del tribunale pentro, a conclusione del rito abbreviato, è di due anni e otto mesi di reclusione, alla quale si aggiunge la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

“La condanna – scrive il procuratore Fucci – che segue il licenziamento disciplinare già disposto dall’Ente di appartenenza e che, quando sarà definitiva, impedirà al Riccio di rivestire qualsivoglia incarico pubblico e di lavorare nell’ambito della pubblica amministrazione, è giunta all’esito della discussione in cui questo Ufficio di Procura aveva chiesto la condanna del Riccio alla pena di 5 anni di reclusione.

Tale richiesta era motivata sulla base dell’estrema gravità delle condotte, pur solo tentate, alla luce del ruolo apicale che aveva l’imputato, della vittima diretta del reato, anch’esso pubblico ufficiale (trattavasi del commissario giudiziale di un concordato preventivo) e dei danni attuali e potenziali derivanti dalla condotta, tra i quali quelli all’immagine della pubblica amministrazione. La scelta di una pena ‘base’ meno elevata e il riconoscimento da parte del giudice delle circostanze attenuanti generiche-per motivi che saranno resi noti con la motivazionehanno viceversa determinato il giudice ad irrogare una pena più lieve, che permetterà al Riccio di optare, ove la sentenza divenisse definitiva, per l’accesso a misure alternative alla detenzione, evitando il carcere.

Si deve sottolineare – ha rimarcato ancora Fucci – la celerità delle indagini e della celebrazione del giudizio che, oltre ad evidenziare l’efficienza del lavoro dei Carabinieri di Isernia, dell’Aliquota della Guardia di Finanza della Sezione di Polizia Giudiziaria in sede, della Procura e del Tribunale, consentirà all’imputato di esercitare in tempi rapidi, rispetto all’epoca dei fatti sopra indicati, le proprie difese negli ulteriori gradi”.