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Sanità da difendere, l’appello: “Chiedere con forza l’azzeramento del debito e più risorse”

L’intervento del sindaco di Casalciprano Eliseo Castelli


CASALCIPRANO. “Bisogna chiedere con forza l’azzeramento del debito e maggiori risorse”. Lo ha sottolineato il sindaco di Casalciprano Eliseo Castelli intervendo in merito alle criticità con cui la sanità molisana fa i conti.

“La chiusura di alcune postazioni del 118 e il mancato reclutamento di medici pongono una questione che tocca il diritto alla salute – afferma – Si disattende l’art. 32 della Costituzione che recita: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. 

In Molise andiamo controcorrente: 

si riducono le postazioni di primo soccorso (118) , non si riescono a contrattualizzare nuovi  medici, non si riesce a fornire un adeguato supporto ai nostri piccoli concittadini. 

Ricordo che la lettera che inviai all’ ex dgFlorenzano il 24.12.2021,  sottoscritta da 111 Sindaci molisani,   con la richiesta di riattivare il servizio di endocrinologia pediatrica a tutela della salute dei nostri bambini, esponendoli a viaggi verso le strutture ospedaliere di Chieti e Roma, ad oggi risulta ancora ignorata e non degna di una risposta ufficiale da parte della struttura preposta. 

Non riuscire a garantire la sana crescita dei nostri piccoli e ad esporli a rischi irreparabili è un fatto di una gravità estrema. La santità è un diritto di tutti i cittadini, bambini e anziani su tutti, sancito dalla Costituzione.

La diatriba per l’attribuzione dei problemi del deficit sanitario e la relativa lotta ai privati sono questioni che al cittadino non interessano.

Se invece analizziamo i dati della Fondazione Gimbe appare chiaro che la regione Molise ha delle risultanze virtuose registrando una mobilità attiva, ovvero cittadini che vengono a curarsi da fuori regione, pari a  € 93.222.352 milioni, a fronte di una mobilità passiva, cittadini che si curano fuori regione, di € 58.954.700.

I risultati evidenziano che il Molise, grazie alle strutture private quali Neuromed e Gemelli Molise, eccellenze nazionali, ha un saldo attivo di € 34.267.652.

Questi dati devono farci riflettere sull’importanza di conservare e tutelare non solo Il Gemelli Molise e la Neuromed, ma anche le piccole strutture private convenzionate, quali a solo titolo semplificativo Villa Esther, Villa Maria ect, che riescono almeno in parte a contribuire a ridurre la mobilità passiva e che inoltre garantiscono un servizio sanitario eccellente a kilometro zero per i nostri concittadini.

Sono 13 anni che faccio il Sindaco e qualcosa posso dirla a chiare lettere, perché in questa regione ci vivo: i tagli non hanno mai portato ad un risparmio ma contribuiscono solo a far crescere il debito.

Noi Amministratori ricordiamo bene quando abbiamo combattuto contro la spending review del governo Monti (e successivi), mettendo i comuni a dura prova con la chiusura dei bilanci  e costringendoli ad aumentare i residui attivi, spesso di difficile esazione, solo per continuare a fornire servizi primari alle nostre comunità. La riflessione è scontata quanto vera: è facile tagliare a monte perché poi i problemi ricadono su chi questi tagli  li ha subiti, invece sarebbe più giusto attribuire le responsabilità a colui che genera questi squilibri tecnici. Quindi la proposta di  ripianamento del debito della sanità molisana  (debito che rimane sulla testa di noi molisani) non deve essere accettata supinamente ma dobbiamo chiedere con forza  l’azzeramento del debito e l’aumento delle risorse necessarie per bilanciare e qualificare la sanità pubblica dell’intero territorio regionale e allo stesso tempo pretendere un controllo ferreo sulla spesa dell’azienda ospedaliera. Questi tagli vanno a generare un meccanismo perverso che è quello di ridurre la prestazione assistenziale medica che di per se è un fatto inaccettabile. 

Questo processo ha svuotato i reparti rimasti senza personale e generato liste di attesa per visite specialistiche con ritardi inaccettabili, compromettendo opportuni interventi di prevenzione.   

Mi sento di fare un appello alla coscienza di tanti medici molisani che oggi non sono disposti a venire ad esercitare la professione in Molise. Tornate e contribuite al benessere di questa regione. 

Siete figli di questa terra ed è giusto che anche voi facciate la vostra parte impegnandovi per garantire un servizio essenziale e per non far sparire definitivamente questa regione.

Le richieste di noi Sindaci vanno appoggiate dagli interi consigli comunali. 

Troppi silenzi nell’ultimo quinquennio. 

Tra un pò torneremo a votare il rinnovo del consiglio regionale e ognuno di noi, esercitando il proprio diritto, sarà artefice del proprio destino. 

Noi Sindaci però facciamo del nostro meglio e impieghiamo le nostre energie per interrompere questa spirale negativa che ci impedisce di crescere. Se così non facciamo – evidenzia infine – non abbiamo poi più il diritto di lamentarci”.

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