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Isernia, maxi-truffa sui bonus edilizi: chiesta la revoca delle misure cautelari

Oggi in Tribunale l’interrogatorio di garanzia per tre degli indagati nell’ambito dell’inchiesta della Guardia di Finanza ‘Castelli in Aria’


ISERNIA. Interrogatorio di garanzia questa mattina in Tribunale a Isernia per i tre molisani finiti al centro dell’inchiesta della Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura ‘Castelli in aria che ha permesso di scoprire truffe milionarie sui bonus edilizi. Il quarto indagato, calabrese, è invece comparso davanti al giudice per indagini preliminari a Cosenza.

Per gli indagati, da una settimana confinati agli arresti domiciliari, è stata presentata richiesta di revoca delle misure cautelari. E il gip Michele Caroppoli si è preso tre giorni di tempo per valutare e decidere in merito a tali istanze.

Come noto, le misure cautelari sono scattate nei confronti di due imprenditori, un commercialista e un ingegnere. Tre – si diceva – sono molisani, uno vive in Calabria.

Sotto la lente della Finanza sono finite due società apparentemente indipendenti. In comune hanno però il fatto di avere la sede legale presso lo studio del commercialista isernino arrestato nell’ambito dell’inchiesta. Il professionista è risultato anche essere amministratore di una delle due.

Gli accertamenti hanno consentito di scoprire che entrambe le società avevano ottenuto crediti fiscali tramite il sistema del cosiddetto sconto in fattura a fronte di lavori edilizi soggetti ad incentivi statali nella forma di credito di imposta, mai eseguiti o mai completati, in favore di committenti apparentemente ignari.

Un raggiro nei confronti dello Stato che, secondo chi indaga, ammonta a circa sette milioni di euro. Nell’ambito dell’operazione sono stati sottoposti a sequestro preventivo e quindi ‘congelati’ sul cassetto fiscale delle due società crediti fiscali rispettivamente del valore di 765.696,00 e 585.024,70, euro nonché ulteriori crediti del valore di euro 52.510,30 presenti sul cassetto fiscale di un’altra società che, apparentemente estranea ai fatti, aveva acquistato tali crediti formatisi senza titoli da una delle società facenti capo agli indagati.

Il valore complessivo dei crediti fiscali sequestrati, quindi, è stato di 1.403.231 euro. In questo modo, come evidenziato dagli investigatori, è stata impedita l’ulteriore circolazione di crediti formatisi senza titolo (definiti dalla Legge inesistenti) e il loro utilizzo in compensazione.

Deborah

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