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I dati dell’Arera relativi al secondo trimestre. Prezzi in diminuzione per effetto del forte calo delle quotazioni all’ingrosso dei prodotti energetici


ROMA. Bollette sempre meno care in Italia. La buona notizia arriva dai dai dati diffusi dall’Arera, che evidenzia riduzioni significative.

Con il forte calo delle quotazioni all’ingrosso dei prodotti energetici, la tariffa di riferimento dell’energia elettrica per la famiglia tipo in tutela nel secondo trimestre del 2023 si riduce del 55,3%.

In sostanza, da domani 1 aprile, il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per il cliente tipo sarà di 23,75 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse. Nel dettaglio delle singole componenti in bolletta, spiega ancora l’Arera, per l’energia elettrica la variazione del -55,3% del prezzo finale della famiglia tipo (con consumi medi di energia elettrica di 2.700 kWh all’anno e una potenza impegnata di 3 kW), che risulta così di 23,75 centesimi di euro al kWh, è sostanzialmente legata alla forte diminuzione della voce energia (Pe) -60,9%, a un leggero calo della voce dispacciamento (Pd) -1,2%, a un adeguamento delle voci di commercializzazione (Pcv e DispBt) +0,5% e all’aumento della voce oneri di sistema +6,3% in seguito alla loro riattivazione.

Per la bolletta elettrica – riporta Tgcom 24 – la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1 luglio 2022 e il 30 giugno 2023) sarà di circa 1.267 euro, +33,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1 luglio 2021- 30 giugno 2022). La crescita dei prezzi all’ingrosso nell’ultimo anno e il loro mantenersi comunque su livelli elevati (pur se in riduzione) si riflette ancora sulla spesa complessiva per la bolletta elettrica. La famiglia tipo ha consumi medi di energia elettrica di 2.700 kWh all’anno e una potenza impegnata di 3 kW.