Regionali, ‘Insieme’ scende in campo: “Lavoriamo a un nuovo Piano di Sviluppo”

Il partito, che vede i propri capisaldi nella Costituzione e nella dottrina sociale della Chiesa, avverte: “Basta personalismi, uniamoci per il territorio e spingiamo gli elettori ad andare a votare”


CAMPOBASSO. ‘Insieme’, il partito nato nel 2020 e che vede i propri capisaldi nella Costituzione e nella dottrina sociale della Chiesa, sarà protagonista alle elezioni regionali del Molise dei prossimi 25 e 26 giugno. 

“I cittadini – afferma il coordinatore regionale Nicola Di Lisa – sono delusi, demotivati e diffidenti. Lo si è visto in concomitanza delle scorse Politiche: la loro mancata partecipazione al voto non ha fatto altro che creare le condizioni per rendere più agevole l’affermazione di coloro i quali detengono un potere costruito a proprio vantaggio”. Da qui l’esortazione a partecipare alle prossime consultazioni elettorali per essere determinanti nelle scelte dei prossimi amministratori, senza subire gli “ordini da Roma o da Milano”. 

‘Insieme’ intende impegnarsi per difendere a tutti i costi l’autonomia della Regione Molise. “Ora è tempo di riprogrammare – si legge nella nota a firma del coordinatore – dopo mezzo secolo e oltre, sulla base delle variate esigenze culturali, economiche, storiche, politiche e demografiche. Insomma serve un nuovo piano di sviluppo che tenga conto delle peculiarità, di ciascuna area”. 

“Noi – continua Di Lisa – dobbiamo tornare a fare politica tra i cittadini, consultarli sui bisogni e sulle prospettive future per la elaborazione di articolati programmi. Ciascun partito rinunci agli egoismi ed interessi personali perché serve un sincero spirito di solidarietà”. 

“Siamo una regione green – conclude il coordinatore – a questo green bisogna saper dare uno sviluppo confacente rispetto ai rifiuti, all’energia alternativa, rispetto alla gestione dell’acqua, divenuta ancor più quanto mai preziosa, e alla valorizzazione del territorio nel suo insieme. Certamente crediamo nella necessità di guardare ad un’agricoltura autoctona. Tutte le forze, sia politiche sia sindacali sia sociali devono concorrere al benessere generale della popolazione molisana”.