L’ex parlamentare molisana imputata in un processo che è un troncone di un altro giudizio per mafia, già definito col rito abbreviato anche in appello. La sentenza prevista il 5 maggio
CAMPOBASSO. La Dda di Palermo ha chiesto la condanna a un anno e sei mesi per l’ex parlamentare molisana di Italia Viva Giusy Occhionero, imputata di falso in un processo che è un troncone di un altro giudizio per mafia, già definito col rito abbreviato anche in appello. Nel processo principale, in cui è imputato anche Antonello Nicosia, per un periodo collaboratore dell’ex parlamentare, si attende solo il verdetto della Cassazione.
Giusy Occhionero è accusata proprio di aver fatto passare Nicosia come suo assistente parlamentare – il rapporto di lavoro venne formalizzato solo in un secondo momento – dandogli in questo modo la possibilità di entrare nelle carceri senza permessi e di incontrare diversi boss detenuti. Nicosia, originario di Sciacca (Agrigento), secondo la ricostruzione del pm Francesca Dessì, che ha tenuto la requisitoria davanti al giudice monocratico della terza sezione del tribunale di Palermo, sarebbe diventato solo tempo dopo i primi ingressi nei penitenziari collaboratore della parlamentare molisana, che, dopo un periodo a Leu, nella scorsa legislatura era passata a Italia Viva.
Ex militante radicale ed ex detenuto che aveva scontato 9 anni per droga, Nicosia nel giudizio abbreviato è stato condannato a 15 anni, per avere portato all’esterno i messaggi dei detenuti col regime duro del 41 bis. In una intercettazione aveva definito Matteo Messina Denaro, allora latitante, “il nostro primo ministro”.
Fra i condannati anche il boss di Sciacca Accursio Dimino, accusato di essere il nuovo capo della cosca di Sciacca e Paolo e Luigi Ciaccio, accusati di favoreggiamento. Dimino ha avuto 18 anni e 8 mesi, i Ciaccio due anni e 8 mesi. La figura principale del procedimento però era Nicosia, descritto dai magistrati come “pienamente inserito in Cosa nostra”: avrebbe progettato insieme a Dimino, danneggiamenti, estorsioni e omicidi.
Il processo è stato aggiornato al 5 maggio per la sentenza.