Sanità, i sindaci da Schillaci: a Roma senza divisioni politiche

La manifestazione, seguita da un incontro con il ministro della Salute, in programma il 18 aprile. Elaborato un documento, i cui temi essenziali sono stati esposti nella conferenza stampa che si è svolta oggi alla Provincia di Campobasso


CAMPOBASSO. La difesa della sanità molisana e di un diritto imprescindibile, come il diritto alla salute previsto dall’articolo 32 della Costituzione, supera ogni steccato politico.

Un concetto che i componenti della Conferenza dei sindaci hanno più volte evidenziato, nell’annunciare la manifestazione che si svolgerà martedì 18 aprile dalle 10.30 alle 13 a Roma, in Lungotevere Ripa, nei pressi della sede del Ministero della Salute, con una delegazione che verrà poi ricevuta dal ministro Orazio Schillaci, a cui sarà consegnato un documento “che stiamo limando nei dettagli”, come è stato precisato nella conferenza stampa che si è svolta oggi a Palazzo Magno.

Presenti i componenti del direttivo, il presidente della Conferenza dei sindaci e sindaco di Agnone Daniele Saia, il presidente della Provincia di Campobasso e sindaco di Termoli Francesco Roberti, il sindaco di Campobasso Roberto Gravina e di Isernia Pietro Castrataro. Assenti, ma solo per impegni concomitanti, il presidente della Provincia di Isernia e sindaco di Venafro Alfredo Ricci e il primo cittadino di Larino Pino Puchetti.

“E’ indispensabile che i rappresentanti di tutti i comuni – ha detto Saia – prendano posizione nei confronti del Ministero, a difesa della sanità molisana e per chiedere di mettere fine a un commissariamento che va avanti da 14 anni, con la situazione che di certo non è cambiata. Nel sit-in di Roma esporremo uno striscione, con le parole dell’articolo 32 della Costituzione, a difesa del diritto alla salute, che non è garantito visto che la nostra è l’unica regione che non ha un ospedale Dea di II livello. Chiediamo di tener conto delle peculiarità del territorio – se escludiamo la costa siamo di fatto un’area interna integrale – e di azzerare il debito sanitario, come è stato fatto anche altrove. Ci sono servizi che vanno garantiti, a partire dalla rete dell’emergenza-urgenza, per far sentire i molisani sicuri di vivere in questo territorio. Esporremo problematiche che sono tipiche del Molise a cui si aggiungono problematiche nazionali, come la carenza di medici che di certo non si può risolvere senza eliminare il numero chiuso nell’accesso alla facoltà di Medicina”.

La situazione, di fatto, negli ultimi anni è diventata più difficile. “A Termoli siamo riusciti a riaprire Emodinamica 24 ore su 24 – ha evidenziato Francesco Roberti – ma tra venti giorni la situazione cambierà visto che due medici andranno in pensione e ci troveremo a non poter garantire un servizio essenziale tutto il giorno. Questo non farà che rendere più difficile la situazione del ‘Cardarelli’, all’approssimarsi della stagione estiva, con l’afflusso di turisti che si prospetta e con l’attuale situazione della Bifernina. Andremo dal Ministero Schillaci perché ci servono fatti, non per una stretta di mano e una foto di rito, a tutela della popolazione”.

Richieste fatte al governo, e al commissario Toma, rappresentante del governo in Molise. “Non si tratta di fare campagna elettorale – ha affermato Roberto Gravina – faremo una manifestazione trasversale per chiedere impegni concreti, a partire dall’azzeramento del debiti sanitario, impegno che era stato preso coi molisani in campagna elettorale, mentre credo sia necessario rivedere la questione dei fondi per i privati accreditati. Evidentemente qualcosa non funziona se tanti molisani scelgono di curarsi fuori regione, mentre tanti progetti, anche quelli del Pnrr, sono ritardo, come la realizzazione delle Case della Salute. Da sindaco del capoluogo non posso poi che evidenziare che chiediamo il Dea di II livello ma non abbiamo l’elisoccorso”.

Mettere a bilancio dello Stato, non della Regione, i fondi per la sanità privata accreditata. Questa la proposta lanciata dal sindaco di Isernia Piero Castrataro, che ha puntato il dito anche lui sulla necessità di garantire l’intervento sulle malattie tempo-dipendenti, per il trattamento dell’ictus e dell’infarto. “Credo sia una questione di volontà – ha concluso – un governo che fa parte del G8 e che ha trovato i soldi per la guerra in Ucraina credo possa trovare anche i soldi per garantire il diritto alla salute ai suoi cittadini”.

Carmen Sepede

Carmen

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