Categories: CRONACA

Accecato dalla gelosia trasforma in un inferno la vita della moglie: nei guai marito violento

Per 20 anni l’uomo ha maltrattato e picchiato la vittima. La donna, dopo l’ennesima aggressione, è fuggita di casa e ha chiesto aiuto ai vicini


CAMPOBASSO. Venti anni fatti di maltrattamenti e aggressioni continue. Un vero e proprio inferno quello portato alla luce dai carabinieri in un centro della provincia di Campobasso. Nei guai un 57enne, nei cui confronti il gip, su richiesta della Procura, ha disposto l’allontanamento dalla casa familiare con obbligo contestuale di abbandonare immediatamente l’abitazione, di non farvi rientro e non accedervi senza autorizzazione, di non avvicinarsi alla vittima ed a tutti i posti da lei frequentati (compreso il luogo di lavoro) e di mantenersene ad una distanza di almeno 500 metri.

L’uomo è gravemente indiziato del reato di maltrattamenti e percosse continuati nei confronti della moglie. Da oltre venti anni l’uomo, da sempre accecato da morbosa gelosia, ha sottoposto la vittima a continui episodi di ingiurie e percosse, a vessazioni continue, nell’ambito di un clima domestico di assoggettamento, paura e controllo pervasivo, mediante una condotta sistematicamente ingiuriosa, violenta e intimidatoria, da ultimo culminata in un ennesimo episodio di aggressione fisica con pugni al volto e al corpo al termine di un acceso diverbio che hanno spinto la donna a fuggire da casa ed a cercare rifugio dai vicini.

In quel contesto l’uomo si è rivolto ai carabinieri che hanno tempestivamente fatto scattare il “piano provinciale per la ricerca di persone scomparse”, coordinato dalla Prefettura.

Ritrovata la donna è emerso come lei, in tutti questi anni, abbia sempre cercato di tutelare il buon nome familiare e preservare il marito dalle conseguenze delle proprie azioni, sebbene le continue violenze cui è stata sottoposta fossero state, in qualche modo, percepite sul luogo di lavoro avendo i colleghi in qualche occasione riscontrato la presenza di graffi ed ecchimosi.

“La vicenda in questione – evidenzia il procuratore Nicola D’Angelo – rappresenta la punta dell’iceberg di una tipologia delittuosa che emerge sempre più ricorrentemente ed il cui contrasto capillare, tra gli obiettivi di questa Procura, è doveroso e necessario anche al fine di prevenire più gravi reati, tant’è vero che, nell’anno in corso, numerose sono state le attività di indagine riguardanti il Codice Rosso trattate dai Comandi e Reparti dell’Arma dislocati nel territorio della provincia di Campobasso. Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari, nel corso delle quali l’indagato potrà esperire, nell’ottica difensiva, tutti i rimedi processuali previsti dal codice di rito”.

Deborah

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