La denuncia dei segretari di Filt Cgil e Fit Cisl, che fanno riferimento al diritto all’equo compenso previsto dalla Costituzione
CAMPOBASSO. Autisti dell’Atm senza stipendio, duro attacco dei segretari di Filt Cgil Lucia Merlo e Fit Cisl Molise Simone Vitagliano.
“Esiste una responsabilità sociale delle imprese che contempla, tra gli altri, un dovere imprescindibile: soddisfare le esigenze e le aspettative dei lavoratori dipendenti mettendoli nelle condizioni di poter provvedere alle esigenze delle proprie famiglie – affermano i sindacalisti. Un logaritmo semplicissimo: “Io lavoro per te e produco ricchezza e tu paghi il tempo vita che io impiego per soddisfare le tue esigenze produttive”. Elementare, facile da capire”.
“Il mese scorso, con grandi proclami sui mass media, sembrava che Atm avesse finalmente compreso il concetto, affermando che da marzo avrebbe provveduto direttamente a pagare i propri dipendenti ovviando al pagamento sostitutivo – hanno rimarcato Merlo e Vitagliano – Oggi però, 16 maggio, abbiamo avuto contezza che Atm soffre di vuoti di memoria, considerato che non solo non è stato pagato lo stipendio di aprile ai lavoratori, ma non sono stati consegnati nemmeno i cedolini paga, inibendo in questo modo la possibilità della Regione di coprire le sue mancanze con il pagamento sostitutivo”.
“Appare opportuno sottolineare che la storiella dei debiti che la Regione ha nei suoi confronti, avallati anche da sentenze del Tribunale di Campobasso, siano la causa del mancato pagamento delle retribuzioni, non regge. E non regge perché nelle beghe tra Regione e Atm i lavoratori non sono parte in causa e non hanno alcuna responsabilità. Non regge perché abbiamo certezza che Atm riceve puntualmente il pagamento corrente per il servizio offerto e in quel pagamento è inserito anche il costo del personale. Non regge perché a fronte del lavoro svolto esiste un diritto sancito anche dalla Costituzione: ricevere il giusto compenso. Non regge perché esiste un rischio che fa capo ad ogni azienda che si chiama rischio d’impresa. Non regge perché questa terra è stanca di soprusi e di omissioni. Non regge – concludono i segretari di Fit e Filt – perché se vogliamo un futuro per il Molise bisogna voltare pagina e iniziare a scrivere un nuovo capitolo: legalità”.