CAMPOBASSO/ISERNIA. Lavoro nero? Sercondo gli ultimi dati Istat in Molise sono 16.400 gli irregolari. Dati che si riferiscono al 2020 e che contenuti nell’elaborazione dell’Ufficio Studi della Cgia.
Il tasso di irregolarità, come riporta l’Ansa è del 15,5 per cento e fa figurare la regione al quarto posto in Italia. Fanno peggio solo Calabria (20,9%), Campania (17,9%) e Sicilia (17,3%).
Secondo l’Associazione degli artigiani, nel caso fosse introdotto per legge il salario minimo a 9 euro lordi all’ora, potrebbe esserci il serio pericolo di veder aumentare nel Paese il lavoro irregolare, in particolare nei settori dove attualmente i minimi tabellari sono molto inferiori alla soglia proposta dal disegno di legge presentato alla Camera.
Questo dunque, secondo la Cgia, lo scenario che si prospetterebbe, in particolare in quei comparti come l’agricoltura, il lavoro domestico e in alcuni settori presenti nei servizi, ‘fiaccati’ da una concorrenza sleale molto aggressiva praticata dalle realtà che da sempre lavorano completamente il ‘nero’. A livello territoriale il pericolo potrebbe interessare in particolar modo il Mezzogiorno che conta una economia sommersa molto diffusa, con una incidenza che sfiora il 38% del totale degli occupati non regolari presenti in Italia, in termini assoluti 1,1 milioni di persone su un totale di 2,9.
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