Reddito di cittadinanza, arriva lo stop per 9.795 molisani

La denuncia della Cgil: “Con un semplice sms il Governo, tramite l’Inps, comunica la condanna all’indigenza a migliaia di persone”


CAMPOBASSO/ISERNIA. Con sms inviati dall’Inps  nelle giornate di giovedì e venerdì di cui sono stati destinatari anche migliaia di molisani, è stato definitivamente comunicato ai nuclei familiari percettori di Reddito di cittadinanza con componenti tra i 18 e 59 anni, che la misura è sospesa e solo un eventuale intervento dei servizi sociali può riattivarla fino al 31 dicembre. In Molise la questione riguarda 9.795 persone (5.204 i nuclei familiari).

A fornire i numeri attaccando fortemente la scelta del Governo è la Cgil Abruzzo Molise.

“Un sms – scrive il sindacato – che ha generato disperazione e sconforto tra chi già quotidianamente deve fare i conti la povertà e tutto quello che questo comporta. Le reti dei servizi sociali dei comuni delle due regioni però, ad oggi, sia per strutturali carenze di personale che per mancanza di informazioni precise su come attivarsi e nei confronti di chi (non sono  ancora chiari infatti alcuni passaggi nei rapporti con i Centri per l’Impiego né chi saranno coloro che potranno effettivamente essere presi in carico), non è certo in grado di smaltire tutto il lavoro che questa nuova incombenza comporta.

Un lavoro complesso che, oltre alla presa in carico di soggetti fragili nei confronti dei quali vanno immaginati singoli percorsi di sostegno sociale, prevede anche la comunicazione all’INPS, da parte degli uffici comunali tramite la piattaforma GEPI del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’avvio del percorso stesso. Condizione questa  necessaria perché vengano riattivati i pagamenti. Un lavoro che va inoltre svolto con la massima urgenza: tanto più tempo passerà, quanto più queste persone rimarranno senza quell’unica somma che adesso gli consente di andare avanti e se si dovesse andare oltre il
 31 ottobre, verrà meno anche la possibilità di chiedere le somme arretrate”.

Come richiesto da Cgil e Fp nazionali è quindi “subito necessaria una proroga della scadenza – chiede il sindacato – che dia il tempo alle strutture comunali di acquisire tutte le informazioni necessarie e predisporre le attività utili per organizzare un adeguato ed efficiente servizio di presa in carico di un’utenza particolarmente fragile.

Al tempo stesso, anche con il sostegno delle strutture regionali dell’Abruzzo e del Molise e dei rispettivi assessorati, i comuni devono attivare una straordinaria azione di tutela nei confronti dei cittadini più deboli. Un’azione che passi anche dalla condivisione con le rappresentanze sindacali delle misure più urgenti da intraprendere, a partire dal rafforzamento del personale stabile dipendente delle singole strutture. Oggi più che mai è il momento di non lasciare indietro nessuno. Tutte e tutti, a qualsiasi livello, siamo chiamati ad impegnarci perché questo sia possibile”.

Deborah

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