Isernia, accampati da giorni davanti alla Questura: il grido d’aiuto di un gruppo di migranti

Arrivati nel capoluogo pentro da 13 giorni sperano di trovare accoglienza. L’Ufficio immigrazione si è già attivato

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ISERNIA. Da 13 giorni accampati dinanzi alla Questura di Isernia, con il caldo e con la pioggia e, naturalmente, senza soldi e con quel cibo offerto magari dal personale stesso di polizia che quotidianamente li trova lì all’addiaccio. Si tratta di un gruppetto di migranti, al momento 4, giunti nel capoluogo pentro con la speranza di trovare una sistemazione.

Loro stessi, così come accaduto il 28 luglio scorso (QUI l’articolo), si sono rivolti alla redazione di isNews per dare eco alla loro richiesta di aiuto.

Contattata quindi la Questura, si apprende che l’Ufficio immigrazione ha già provveduto all’identificazione dei giovani e ad istruire la pratica finalizzata all’eventuale accoglienza. Dopodichè sarà la Prefettura a procedere all’individuazione di una struttura che possa eventualmente ospitarli, previa disponibilità di posti.

Come ha sottolineato nella precedente occasione proprio il prefetto Franca Tancredi, trattasi di migranti terrestri, “che giungono sul territorio non dagli hotspot ma spesso autonomamente. A causa di questo, mettere in moto l’intera macchina istituzionale spesso può risultare più complesso, perché essa coinvolge prefettura, questura, enti locali e associazioni”.

In ogni caso, l’iter è partito e l’auspicio è quello di riuscire a fornire a questi giovani immigrati risposte in tempi brevi.

Proprio in questi giorni (precisamente l’11 agosto), inoltre, l’Ufficio territoriale di Governo pentro ha pubblicato un avviso esplorativo per raccogliere le manifestazioni di interesse per l’affidamento del servizio di gestione di prima accoglienza di minori stranieri non accompagnati sul territorio provinciale per un totale di 50 posti, a conferma che l’attenzione su questo fronte è alta.

Anche il sindaco di Isernia Piero Castrataro è a disposizione: “Attendo eventuali comunicazioni dalla Prefettura. Se non riescono a trovare sistemazione attraverso il Sai (sistema integrato d’accoglienza, ndr), interverremo, come l’altra volta, tramite la Croce Rossa”.   

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