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Vendemmia ‘leggera’, il Molise la regione con il maggior calo di produzione: meno 45%

Secondo le previsioni dell’Osservatorio Assoenologi, Ismea e Unione italiana. A pesare sulla resa gli effetti ormai cronici dei mutamenti climatici che, con +70% le giornate di pioggia sui primi 8 mesi dell’anno scorso


CAMPOBASSO. Vendemmia ‘leggera’ in Molise, che è la regione italiana a prospettare il maggior calo a livello nazionale.

Meno 45% di produzione, secondo le previsioni dell’Osservatorio Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini presentate al Ministero della Sovranità Alimentare, dell’Agricoltura e delle politiche forestali. A pesare, sottolinea il report, gli effetti ormai cronici dei mutamenti climatici che, con +70% le giornate di pioggia sui primi 8 mesi dell’anno scorso, “hanno determinato importanti differenze tra regioni”. Tanta pioggia e poi caldo africano, che hanno quasi dimezzato la resa.

Il Veneto, con 13 milioni di ettolitri prodotti, traina la vendemmia al Nord ma cresce del 5%, ovvero meno della Lombardia che, con 1,2 milioni di ettolitri cresce, del 15% rispetto al 2022. Seconda in Italia per produzione è la Puglia, con 7,6 milioni di ettolitri, ma con un calo annuo del -25%. Il Trentino-Alto Adige (+1,5%) non si discosta di molto dai livelli dello scorso anno, mentre perdono punti Friuli-Venezia Giulia (-10%) ed Emilia-Romagna (-4,5%).

Più omogenea è la situazione al Centro-Sud caratterizzata da flessioni che vanno dal 20 fino al 45 per cento, con vendemmie previste molto più scariche soprattutto sulla dorsale Adriatica, ovvero Marche (-25%), Umbria (-20%), Abruzzo (-40%, Molise (-45%), Puglia (-25%), Calabria (-32%), Basilicata (-30%) ma anche in Toscana (1,8 milioni, -20%), Lazio (-20%), Campania (-30%), Sicilia (-30%) e Sardegna (-20%).

A spiegare il quadro, sottolinea l’Osservatorio Assoenologi, le abbondanti e frequenti precipitazioni primaverili che hanno creato le condizioni favorevoli alla Peronospora, ma anche a altre malattie come Oidio e Flavescenza Dorata, penalizzando molti vigneti, specie del Centro-Sud: le continue piogge “in alcuni casi hanno impedito di entrare in vigna per fare i trattamenti e in altri ne hanno vanificato gli effetti”.

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