Al momento non figurano iscritti nel registro degli indagati. Le salme dei tre operai trasferite a Chieti per l’autopsia
CASALBORDINO. La Procura di Chieti ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo plurimo e disastro colposo, al momento contro ignoti, per fare luce sull’esplosione di ieri all’interno della Esplodenti Sabino di Casalbordino, costata la vita a tre operai: Gianluca De Santis, 40enne di Palata, il 62enne Fernando Di Nella di Lanciano e il 56enne Giulio Romano di Casalbordino.

I corpi sono stati recuperati in serata e sono stati trasferiti all’obitorio dell’ospedale di Chieti per l’autopsia.
Nella giornata di ieri ci sono stati effettuati sopralluoghi, che proseguono oggi, da parte di artificieri, esperti e investigatori che hanno messo sotto sequestro l’area interessata dalla tragedia.
Intanto già nelle prossime ore, con il conferimento dell’incarico per l’esecuzione degli esami autoptici, potrebbero essere iscritti i primi nomi sul registro degli indagati.
L’AZIENDA. Intanto, sull’incidente è intervenuta l’azienda: “Resta, allo stato – si legge nella nota – inspiegabile la causa dell’innesco che ha determinato la dolorosa perdita di tre lavoratori sebbene esperti, formati e informati dei rischi connessi allo svolgimento delle loro mansioni. L’incidente si è verificato durante la normale fase di lavorazione di munizionamento, eseguito per conto dell’Agenzia industrie difesa, nonostante l’adozione delle cautele e applicazioni più severe previste dalla normativa sulla prevenzione degli infortuni. Per quanto di competenza, la società si farà carico di ogni esigenza dei familiari delle vittime anche attraverso le proprie compagnie di assicurazione“.




