MILAN, ITALY - SEPTEMBER 16: Henrikh Mkhitaryan of FC Internazionale celebrates with his team-mates after scoring the opening goal during the Serie A TIM match between FC Internazionale and AC Milan at Stadio Giuseppe Meazza on September 16, 2023 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Ritorno dalla sosta dolcissimo per Inter, Juventus e Roma; da incubo per Lazio e Milan, mentre l’Empoli sprofonda nel baratro, dice addio al suo allenatore Paolo Zanetti e riabbraccia Andreazzoli, di ritorno sulla panchina dei toscani


di Matteo Mongiello

ROMA. Quarta giornata di Serie A: ritorno dalla sosta dolcissimo per Inter, Juventus e Roma; da incubo per Lazio e Milan, mentre l’Empoli sprofonda nel baratro, dice addio al suo allenatore Paolo Zanetti e riabbraccia Andreazzoli, di ritorno sulla panchina dei toscani

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INTER FORZA CINQUE. Tutto ciò che di positivo era stato mostrato dall’armata di Simone Inzaghi nelle prime uscite aveva bisogno di conferme in una classicissima come il derby e la ‘manita’ rifilata ai cugini rossoneri ha garantito all’Inter il titolo di squadra da battere e principale favorita per il tricolore.

Una costante dei nerazzurri nelle ultime stracittadine è sempre stata la rete nei primissimi minuti e Mkhitaryan ha confermato la tendenza sbloccando il match dopo appena cinque minuti di orologio, prima che Marcus Thuram si mettesse in proprio per realizzare, con un colpo all’angolino imprendibile per Maignan,uno dei gol più belli di questa quarta giornata; il gol di Leao non intimorisce Lautaro e compagni che,anzi,riescono a rimettere due gol di distanza subito dopo sempre con Mkhitaryan, per poi concludere in bellezza con un rigore centrale di Calhanoglu e Frattesi che manda agli archivi uno dei più storici risultati nel derby della ‘Madonnina’ con un inserimento centrale, specialità della casa dell’ex sassuolo.

FROSINONE FORMATO EUROPA. La buona partenza al debutto con il Napoli nonostante la sconfitta poteva sembrare semplicemente un ‘fuoco di paglia’ ma settimana dopo settimana Eusebio Di Francesco ha allontanato sempre di più le voci che vedevano i ciociari come principale vittima sacrificale per la discesa in Serie B collezionando sette punti nelle successive tre sfide.

Dopo una partenza thriller allo Stirpe grazie alla doppietta di Pinamonti, gli ultimi vincitori del campionato cadetto sono bravi a non disunirsi e a rimanere aggrappati al match, con un rigore allo scadere del primo tempo di Cheddira, prima che capitan Mazzitelli in meno di sei minuti – tra il settanta e il settantacinque- ribalti il risultato; nel recupero Turati ferma con i suoi guantoni i tentativi disperati del Sassuolo che si rigetta tutto in avanti, permettendo così a Pol Lirola,altro ex del match, di scappare in contropiede e di chiudere la pratica fissando il risultato sul 4-2.

NE’MAGIC’ RADONJIC. Il rapporto del Serbo con Juric e con i granata non è mai stato di totale amore e la lite della scorsa stagione ha visto il classe ‘96 essere sempre più lontano dal progetto Torino, ma la fiducia del suo allenatore-sempre stato suo grande ammiratore -l’ha convinto a rimanere, per dimostrare a tutti che le voci sulla sua discontinuità mista a ‘follia’ sono errate.

Dopo aver ‘tolto le castagne dal fuoco’ nella sfida interna al Genoa all’ultimo minuto con una magia per la prima vittoria in campionato del Toro, il fantasista ex Marsiglia si è riconfermato nella trasferta all’Arechi siglando una doppietta, andando più volte vicino a portarsi il pallone a casa e creando così molti grattacapi a Juric che,per il momento,non può fare a meno del suo numero dieci.

FLOP

LA NEMESI DEL NAPOLI. Come ben si sa riconfermarsi dopo essere stati campioni d’Italia è sempre il compito più arduo,ancora di più se il mercato estivo ti porta via il traghettatore e condottiero della cavalcata dello scorso anno,sostituito da un allenatore mai stato storicamente un vincente,anzi principalmente considerato un eterno secondo dopo l’esperienza nella capitale, ma le prime versioni di questo Napoli sono state tutt’altro che piene di status da campione con il tricolore sul petto e la sfida di Marassi lo ha confermato.

Dopo appena quattro giornate gli azzurri sono stati costretti ad inseguire per più minuti rispetto all’intero girone d’andata della passata stagione ed è stata necessaria la prima rete di Raspadori e un gol di Politano al volo- dopo un assist al bacio di Zielinski-per evitare la seconda sconfitta consecutiva ma non le critiche sul gioco di Garcia, considerato ancora troppo ‘timido’ e poco spericolato come dimostra l’ingresso di Zerbin nel finale di Genova, molto più difensivo del prelevato Kvaratskhelia.

ZONA ROSSA PER GLI AMARANTO. Dopo essersi confermata ad un buon livello in serie A, l’inizio della Salernitana 2023-2024 è tutt’altro che da ricordare sia dentro che fuori dal campo, dove a tenere banco è la questione legata al miglior giocatore della rosa Boulaye Dia, protagonista degli ultimi giorni di mercato e scontento di essere rimasto a Salerno piuttosto che giocarsi le sue carte con i Wolves in Inghilterra.

I risultati sul campo sono altrettanto deludenti e la casella vittorie recita ancora un impietoso zero , così come i gol realizzati tra le mura amiche con il Torino, segno che il peso offensivo del senegalese è troppo importante per i campani, che sperano di poter risolvere al più presto i problemi con il numero 9 e di reintegrarlo per poter ritrovare la via del gol e dei tre punti.