CAMPOBASSO. Un matrimonio che per 25 anni, tra alti e bassi, ha funzionato. Poi però qualcosa è cambiato e quel marito amorevole si è trasformato in un uomo violento capace di trasformare in un inferno la vita della donna che aveva giurato di amare e proteggere.
L’ennesima storia di violenza tra le mura domestiche arriva dalla provincia di Campobasso, dove i carabinieri, in esecuzione dell’ordinanza emessa dal gip su richiesta della Procura hanno fatto scattare il divieto di avvicinamento all’abitazione e a tutti i luoghi frequentati dalla vittima nei confronti di un 54enne, gravemente indiziato di maltrattamenti e lesioni personali nei confronti della ex moglie.
Dopo circa 25 anni di matrimonio l’uomo ha iniziato ad assumere comportamenti gravemente offensivi e denigratori nei confronti della moglie. La donna – nell’agosto del 2022 – è stata costretta a lasciare la casa coniugale, disperata per le continue offese, minacce di morte e botte.
Una situazione non più tollerabile e per questo la vittima ha trovato la forza e il coraggio di denunciare, chiedendo aiuto ai carabinieri. Ha raccontato loro l’incubo che era costretta a vivere. Le tante aggressioni verbali e poi quelle fisiche che le hanno provocato la deviazione del setto nasale e la lesione di un timpano.
Le cose non sono migliorate neppure dopo la seperazione. Per ben quattro volte l’uomo, accecato dalla gelosia, ha tagliato gli pneumatici dell’auto della ex.
A seguito delle indagini nei confronti del 54enne è scattata la misura cautelare del divieto di avvicinamento, senza l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria che procede, alla vittima e alla sua abitazione e a tutti i posti da lei frequentati (compresi il posto di lavoro) nonché di evitare di stabilire con la donna alcun contatto attraverso qualsivoglia strumento a distanza.
“La vicenda in questione – spiega in una nota il procuratore Nicola D’Angelo – rappresenta la punta dell’iceberg di una tipologia delittuosa che emerge sempre più ricorrentemente ed il cui contrasto capillare, tra gli obiettivi di questa Procura, è doveroso e necessario anche al fine di prevenire più gravi reati, tant’è vero che, nell’anno in corso numerose sono state le attività di indagine inerenti il cosiddetto ‘Codice Rosso’ trattate dai Comandi e Reparti dell’Arma dislocate nel territorio della provincia e dalla Squadra Mobile di Campobasso”.
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