Marcia impeccabile dell’Inter, tre punti per il Milan, battuta d’arresto per la Juve


di Matteo Mongiello

ROMA. Top e Flop della quinta giornata del campionato di Serie A. Continua la marcia impeccabile dell’Inter che vince anche al Castellani, ritorno ai tre punti per il Milan mentre rallentano nuovamente Lazio,Napoli e Roma; sprofonda la Juve a Reggio Emilia e nelle retrovie sconfitte per Udinese, Cagliari e Empoli fanalino di coda.

TOP
VIOLA ALLA RICERCA DI CONTINUITA’. Nel ‘Tour de Force’ iniziato questa settimana con la partenza delle coppe europee che coinvolge anche la Fiorentina, la trasferta della Dacia Arena si presentava come un ostacolo duro da superare nonostante la crisi dei bianconeri, vista anche l’assenza di Nico Gonzalez- l’uomo di punta dei viola- ma Vincenzo Italiano è riuscito a gestire al meglio le energie dei suoi e ,con le larghe rotazioni a disposizione, è riuscito a domare l’Udinese strappando i tre punti e conquistando la seconda vittoria consecutiva.

Basta un gol per tempo ai toscani che colpiscono con Martinez Quarta nella prima frazione e nel finale con Bonaventura- autore dell’assist sulla prima rete- ma devono ringraziare soprattutto un Terracciano in versione super che protegge la sua imbattibilità con otto parate salva risultato e un errore clamoroso di Lucca che da millimetri calcia fuori a porta vuota, portando così nelle zone nobili i gigliati, adesso a dieci punti in classifica.

LA RINASCITA DI ANDREA PINAMONTI. Dopo la grande stagione all’Empoli con tredici gol e una salvezza conquistata da vero e proprio trascinatore, le aspettative su Andrea Pinamonti al suo arrivo a Sassuolo erano molto elevate ma la prima annata in neroverde dell’attaccante scuola Inter si è conclusa in chiaroscuro, con solo cinque gol all’attivo e poca partecipazione nel legare il gioco degli emiliani; le critiche piovutegli addosso e i riflettori puntati hanno ,però, caricato il classe ’99 che ha già messo in parte a tacere chi non lo considerava adatto al ruolo di punta titolare in Serie A e, con quattro reti in cinque partite, si candida per eguagliare quanto di buono fatto due stagioni fa.

La rete del 3-2 nella vittoria del Mapei sulla Juventus è da rapace d’area, con una grande abilità nel farsi trovare pronto a ribattere di testa sulla corta respinta di Szczesny per riportare in vantaggio i suoi; nel complesso la partita del numero 9 è un mix di sponde e di protezione della palla, fondamentale per far rialzare la squadra e farla rifiatare, scene di un Pinamonti che sembra essere finalmente ritrovato.

IL MURO DI BOLOGNA. Il modo migliore per compensare la ‘carestia’ realizzativa e conquistare punti è ereggere una muraglia impenetrabile per gli avversari ed è quello che Thiago Motta in queste prime giornate è riuscito a fare quasi alla perfezione; i tre gol messi a segno in cinque giornate sono un campanello d’allarme per i rossoblu, ma sembra quasi passare in secondo piano dal momento in cui tutto il reparto difensivo è riuscito a tenere a secco il Napoli, strappando un punto ai campioni d’Italia -anche con un pizzico di fortuna- e uno in trasferta allo Stadium con la Juventus.

Secondo 0-0 consecutivo dopo quello di Verona che mantiene a metà classifica i Bolognesi, grazie soprattutto agli interventi del solito Skorupski- garanzia di ‘miracoli’ da anni- e alla nuova coppia fisica Beukema-Lucumì, capace di arginare Osimhen, oltre all’ultimo acquisto Kristiansen, terzino di spinta arrivato dal Leicester, crossatore insidioso che si è già presentato con un assist al debutto nella vittoria con il Cagliari.

FLOP
DIFESA DA HORROR. Gli anni in cui la Vecchia Signora dominava i campionati chiudendo con la miglior difesa sembrano essere solamente un lontano ricordo nella mente dei tifosi bianconeri, ma nessuno mai avrebbe pensato di sentire- nonostante il ricambio generazionale -la parola horror per descrivere al meglio una prestazione difensiva della Juventus, come quella mostrata in campo sabato con il Sassuolo.

Che il pomeriggio del Mapei fosse ‘storto’ lo si era capito sin dal principio, quando Szczesny lascia scivolare tra i guantoni un tiro apparentemente innocuo di Laurientè regalando l’immediato vantaggio ai neroverdi, ma l’epilogo finale è il disegno perfetto per rappresentare al meglio quanto di negativo è stato dimostrato in campo dai bianconeri: servito da un passaggio scriteriato proprio del portiere polacco, Gatti – pressato da Matheus Henrique- non rilancia disperatamente in avanti alla ricerca del pareggio, ma serve all’indietro il pallone verso la porta lasciata sguarnita, compiendo uno dei più tragicomici autogol del nostro campionato e segnando così, con un errore da matita rossa, la sua prestazione e quella di tutta la Juventus.

GARCIA-NAPOLI AL CAPOLINEA? In casa Napoli a preoccupare dopo questo inizio deludente non c’è solamente la voce classifica, che recita settimo posto a meno sette dalla capolista Inter, ma soprattutto il rapporto nello spogliatoio tra l’allenatore Rudi Garcia e i senatori azzurri, per il momento in disaccordo con molte scelte prese dal tecnico francese; nonostante il tweet del patron De Laurentis, che garantisce fiducia totale a Garcia, in Campania sarebbero in molti a volere l’ex Roma lontano dalla panchina dei campioni d’Italia.

A tenere banco dopo la trasferta di Bologna ,che è costata altri due punti lasciati per strada, è la lite tra Osimhen e Garcia durante la sostituzione del Nigeriano, con il primo visibilmente infuriato nell’uscita dal campo poiché desideroso di riscattarsi dopo il rigore sbagliato e con il mister che declina la richiesta di un passaggio a due punte, togliendo proprio l’ex capocannoniere della passata stagione per fare spazio a Simeone, creando così un secondo faccia a faccia dopo quello avuto con Kvaratskhelia nella sfida di Genova.

Tra i ‘capi d’imputazione’ anche le scelte legate all’utilizzo dei nuovi acquisti, fino a questo momento praticamente mai utili, con Natan sceso in campo solo per ovviare all’emergenza dettata dagli infortuni di Juan Jesus e Rrahmani e con Lindstrom – che ha preferito Napoli a Liverpool per avere maggior minutaggio- fermo a quindici minuti di impiego dopo tre partite.