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Calcio Serie A, top & flop sesta giornata

L’Infrasettimanale riserva il primo passo falso dell’Inter in casa con il Sassuolo e il ritorno alla vittoria di Napoli e Juventus rispettivamente su Sassuolo e Lecce; nelle retrovie tre punti vitali per l’Empoli su una Salernitana sempre più lontana dalla squadra dello scorso anno


di Matteo Mongiello

TOP

È TORNATO L’MVP

L’ambiente Napoli, totalmente scosso dalla vicenda Osimhen-Tik Tok che ha portato il bomber nigeriano a eliminare quasi tutti i post riguardanti la scorsa stagione con la maglia azzurra, necessitava di una risposta per allontanare almeno temporaneamente tutte le critiche e, nel momento di maggior difficoltà, Kvicha Kvaratskhelia è tornato a deliziare tutto il Maradona e gli amanti del calcio con una prestazione sublime.

Il numero 77, dopo aver conquistato sul nascere del match il rigore trasformato da Zielinski, ha letteralmente ‘sgasato’ sulla fascia sinistra fino alla meritata standing ovation finale, creando incubi a tutta la retroguardia dell’Udinese; i due pali colpiti alla ‘sua’ maniera sembrano voler tenere ancora a secco il georgiano- visibilmente innervosito dall’ormai lungo digiuno realizzativo-ma sono solamente il preludio al gol spettacolare che realizzerà dopo qualche minuto rubando palla a Bijol e scavalcando con un delizioso tocco sotto Silvestri per poi colpire a porta sguarnita, regalandosi finalmente una corsa sotto la curva per potersi godere l’abbraccio dei suoi tifosi e ritrovare una rete lontana da più di sei mesi.

SASSUOLO SCHIACCIAGRANDI

Dopo essersi regalati una sera da sogno tra le mura amiche rifilando quattro gol alla Juventus, il Sassuolo non aveva nessuna intenzione di arrivare a San Siro a ‘pancia piena’, ma bensì pronta a vendere cara la pelle per provare a fermare i principali indiziati nella corsa al tricolore.

La prestazione della squadra di Dionisi è pressoché perfetta, per la capacità di saper soffrire e ripartire con contropiedi letali guidati da Laurientè e Berardi e di arginare uno spento Lautaro Martinez, nonostante al riposo il tabellone reciti vantaggio Inter grazie alla seconda rete stagionale di Denzel Dumfries; di ritorno dagli spogliatoi l’Inter sparisce totalmente dal campo e concede- merito anche di un errore di Sommer- prima il gol del pareggio a Bajrami e poi si fa ribaltare con un eurogol di Berardi da fuori area, con i neroverdi che vanno più volte vicini al colpo del KO non riuscendo però ad affondarlo, ma mantengono con solidità il risultato, servendo così ,a distanza di pochi giorni, un altro ‘scalpo’ a una Big del nostro campionato.

IL GRIFONE DIVORA LA LUPA

La situazione per la Roma è tutt’altro che rosea e il Genoa nel fortino di Marassi ne approfitta alla grandissima ‘umiliando’ la squadra di Mourinho giocando un ottimo calcio trascinata da Retegui e un frizzante Gudmundsson, migliore del match.

La partenza è subito a tinte rossoblu con la prima rete in campionato dell’islandese che riceve l’assist dall’ex Strootman e mette alle spalle di Rui Patricio la palla con un colpo da biliardo, prima che l’inserimento di Cristante ristabilisca il pari qualche minuto più tardi; l’ammazzagrandi Retegui non ci sta e al tramonto dei primi quarantacinque minuti riporta in vantaggio i suoi con il terzo gol della sua serie A, dopo quello a Lazio e Napoli. Nel secondo tempo la Roma non riesce a trovare il pareggio e si scioglie davanti alle offensive della squadra di Gilardino che allunga su calcio d’angolo con Thorsby e chiude definitivamente il match con Messias, appena subentrato, facendo sprofondare nelle zone di pericolo la Roma e salire il Genoa a sette punti.

FLOP

UN PAREGGIO VOLUTO DAL VAR

L’intrigante sfida dell’ U-Power Stadium di Monza tra due dei migliori allenatori della scorsa stagione-Palladino e Thiago Motta- si conclude a reti bianche nonostante le occasioni non siano mancate, così come le proteste nel post gara, soprattutto da parte del tecnico oriundo.

Dopo aver annullato un gol al Monza per fuorigioco millimetrico di Dany Mota, nel secondo tempo il Var non convalida una rete a Ferguson per un fallo di Zirkzee, reo di aver tolto irregolarmente la palla dai piedi di Caldirola; il fallo fischiato dall’arbitro Pezzuto è inesistente, vista l’ottima capacità dell’attaccante olandese di recuperare il pallone dopo averlo perso per un momento e, il mancato richiamo di Di Paolo – uno dei migliori del nostro campionato- manda su tutte le furie Thiago Motta che, nel post partita punterà il dito verso tutta la classe arbitrale, dichiarandola principale colpevole per i due punti persi dai Felsinei nella trasferta lombarda e aprendo così l’ennesima discussione sull’uso errato della tecnologia su un campo da calcio.

SI SALVI CHI PUÒ

A più di un mese dall’inizio e con sei giornate alle spalle, la casella vittorie nella classifica recita zero per ben tre protagoniste del nostro campionato che, nonostante ben strutturate e costruite per affrontare la categoria, hanno dimostrato ancora lacune troppo grandi per restarci.

A salvarsi dai capitomboli subiti sono principalmente singoli individui delle rose di Salernitana,Udinese e Cagliari come Antonio Candreva- veterano coinvolto in tre delle quattro reti all’attivo dei campani-, Lazar Samardzic- autore di entrambi i gol dei friuliani ed unico ad aver dimostrato sprazzi di qualità nella rosa di Sottil- e Zito Luvumbo, anche lui unico realizzatore dei sardi e elemento imprescindibile per Ranieri; gli orrori difensivi compiuti fanno di loro i fanalini di coda – insieme all’Empoli- della Serie A e l’impressione sempre più chiara è che se continuerà a persistere l’assenza di contributo dei compagni ai tre singoli sufficienti in queste prime uscite, Salernitana,Udinese e Cagliari potrebbero dire rapidamente arrivederci al campionato.

Alessandra

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